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Pericolo truffe, Poste italiane avverte: fate attenzione a queste richieste

Published by
Emiliano Fumaneri

Ecco una guida per evitare di farsi abbindolare dalle truffe più comuni da parte di chi cerca di frodarci in tutti i modi.

Spesso comunicazioni all’apparenza innocue o rassicuranti possono nascondere infatti tutt’altro. Ecco come riconoscerle.

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I truffatori della rete sono numerosi e sempre attivi. Proprio per evitare di farsi frodare da questi malintenzionati sempre più agguerriti e tecnologicamente sofisticati Poste Italiane ha fornito una serie di consigli agli utenti. Molte di queste truffe infatti cercano di raggirare le loro vittime attraverso finte comunicazioni da parte delle Poste.

Da qui la necessità di seguire poche semplici regole. Come prima cosa bisogna sapere che Poste Italiane non ci chiederà mai:

  • dati e codici personali;
  • dati delle carte di pagamento: come ad esempio il numero di carta Postepay, la data di scadenza, il codice di verifica CVV2, CVC2;
  • codici di sicurezza: pin o password;
  • Anche il numero di cellulare è un’informazione personale che va tenuta protetta.

Come difendersi dalle truffe online e attraverso le app

Uno dei rischi maggiori che si corrono in rete riguardano proprio i tentativi dei truffatori di farsi consegnare, per mezzo di artifizi e raggiri, i nostri dati riservati. Come appunto i dati relativi alla carta di pagamento, all’utenza, le password, i codici di accesso o dei dispositivi.

Anche in questo caso, si legge sul sito, bisogna tenere presente «che Poste Italiane S.p.A. e PostePay S.p.A. non chiedono mai in nessuna modalità (e-mail, sms, chat di social network, operatori di call center, ufficio postale e prevenzione frodi) e per nessuna finalità» questo genere di dati.

Dunque non ci verranno mai chiesti:

  • le nostre credenziali per accedere al sito  www.poste.it e all’app di Poste Italiane (nome utente, password, codice posteid);
  • i dati delle nostre carte: pin, numero della carta, data di scadenza e il CVV;
  • i codici segreti per autorizzare le operazioni: codice posteid, codice conto, le OTP- One Time Password ricevute attraverso sms.

Non ci sarà nemmeno mai chiesto di fare transazioni di qualunque natura con la scusa di (falsi) problemi di sicurezza riscontrati sul conto o sulla carta. Meno che meno cercando di spingerci ad andare all’ufficio postale o allo sportello ATM per farle.  Per cui se qualcuno dovesse spacciarsi per un operatore di Poste Italiane S.p.A. o PostePay S.p.A. chiedendoci questo genere di informazioni, possiamo stare certi che sta cercando di raggirarci.

Difendersi dalle truffe online: altri consigli

Altri consigli di Poste Italiane sono questi:

  • Verificare sempre l’attendibilità di un messaggio di posta elettronica prima di aprirlo. Dovremo verificare che l’identità del mittente sia davvero quella che afferma come la sua. Per esempio sarà buona cosa controllare come risulta scritto l’indirizzo da cui ci è arrivato il messaggio e-mail.
  • Mai caricare gli allegati delle e-mail sospette senza prima aver verificato che il mittente sia noto o ufficiale;
  • Non cliccare sul link riportato all’interno delle e-mail sospette. Se per caso lo avessimo fatto, mai autenticarsi sul sito falso dei truffatori e chiudere subito la finestra del browser;
  • Segnalare a Poste Italiane eventuali e-mail di phishing mandando un messaggio all’indirizzo antiphishing@posteitaliane.it. Subito dopo quelle mail vanno cestinate e cancellate anche dal cestino;
  • Digitare direttamente nella barra degli indirizzi del web browser l’indirizzo Internet www.poste.it per accedere al sito di Poste Italiane;
  • Usare l’App per utilizzare anche il servizio gratuito di push notification. In questo modo potremo essere informati in tempo reale sulle operazioni di pagamento avvenute sul nostro conto corrente e con le nostre carte di pagamento. Volendo c’è anche la possibilità di attivare il servizio di notifica attraverso SMS sul nostro cellulare. Il servizio è gratis per i siti internet e sull’applicazione.

Truffe online, ecco le più comuni

Poste italiane mette in guardia anche contro varie tipologie di truffe.

In primo luogo ci sono i consigli per acquistare in sicurezza sui siti dell’e-commerce.

E-commerce

Quando compriamo online sarà utile fare queste operazioni:

  • verificare il dominio, i certificati e il protocollo HTTPS;
  • fare sempre attenzione ai siti con testi tradotti male;
  • leggere i feedback e le recensioni sul venditore o sul prodotto;
  • verificare l’identità del venditore attraverso i dati (numero di telefono, indirizzo, partita Iva);
  • non fidarsi dei prezzi troppo bassi;
  • usare carte prepagate o metodi di pagamento certificati;
  • non memorizzare dati di pagamento sui siti di e-commerce;
  • fare attenzione alle mail promozionali: potrebbero contenere link pericolosi;

Sarà bene stare attenti anche ad altre tipologie di truffe come:

Phishing

Falsa mail dal contenuto minaccioso o accattivante. All’interno c’è sempre un link col quale i truffatori cercano di carpire i dati di carte e conti rimandando la vittima su un falso sito, costruito in modo tale da risultare molto simile a quello ufficiale (come ad esempio Poste Italiane). Queste mail possono contenere anche delle informazioni puntuali e specifiche su di noi, raccolte per esempio attraverso i social, per apparire più credibili. In questo caso la frode è detta spear phishing.

Mishing

Si tratta di un caso particolare di phishing che viaggia attraverso sms che sembrano sempre provenienti da mittenti ufficiali.

Vishing

La truffa in questo caso avviene attraverso una telefonata da parte di un finto operatore del call center. Con la scusa di risolvere un problema cercherà di farsi dare i dati delle carte o del conto.

Truffe sui social

I truffatori questa volta cercano di contattarci attraverso i social network usando un falso profilo da operatore del call center. In genere il frodatore risponde al posto dell’operatore ufficiale a un nostro messaggio pubblico postato sulla pagina dell’azienda che abbiamo contattato per fare una segnalazione. Il finto operatore poi ci offrirà assistenza e arriverà a chattare in privato chiedendo i nostri dati riservati.

Cash for sms

Questa truffa avviene con alcune app – dichiarate illecite dalle competenti autorità – con le quali i clienti finali possono cedere, dietro compenso, gli SMS non utilizzati all’interno di piani tariffari prepagati “tutto incluso”.

Altre tipologie di truffe

Ultimamente hanno preso piede anche altri tipi di truffe. Eccole nel dettaglio e come difendersi.

Ricarica della carta postepay

I truffatori ingannano le loro vittime, intenzionate a fare un’operazione di accredito sulla propria carta, spingendole a fare una ricarica su una carta di pagamento intestata a una terza persona (il frodatore appunto). Per evitare brutte sorprese il consiglio è di verificare sempre il tipo di operazione che ci viene chiesto di fare. Ricordando che ricaricare una carta equivale a trasferire denaro in tempo reale sulla carta postepay intestata a noi o a un’altra persona. In ogni caso è sempre un addebito.

Prelievo da ATM

Il rischio è che il frodatore riesca a entrare in possesso del codice pin della nostra carta di pagamento o proprio della stessa carta. In questo caso per difenderci dobbiamo custodire con cura il codice pin della carta, tenendolo sempre separato dalla carta. Meglio impararlo a memoria e non comunicarlo a altre persone. Quando digitiamo il pin, facciamo attenzione che nessuno ci osservi e a non farci distrarre. Verifichiamo che allo sportello ATM non siano presenti anomalia e che anche la tastiera sia regolare. Non utilizziamo lo sportello ATM se abbiamo il sospetto che qualcuno lo abbia manomesso. Infine nessun codice va inserito per aprire la porta che dà l’accesso ai locali al cui interno sono situati gli sportelli automatici per le operazioni di prelievo o versamento.

Truffa della falsa verifica delle banconote da parte di un finto operatore delle Poste italiane

A volte succede che, dopo aver ritirato del contante allo sportello dell’ufficio postale, si venga seguiti da un individuo che si spaccia per operatore dell’ufficio stesso. Il finto operatore, dopo aver segnalato un’anomalia o un errore, chiede poi di poter verificare i numeri di serie delle banconote che abbiamo appena ritirato. Quando la vittima consegna i soldi al truffatore questi, facendo finta di contarli e controllarli, provvede a sostituirli con delle finte banconote. Il consiglio è quello di non farsi avvicinare da sconosciuti e ignorare le loro richieste. Poste italiane infatti non manda mai dipendenti per strada a fare controlli di questo tipo e tanto meno sostituzioni “volanti” di banconote.

Falsi promotori finanziari

Solo gli operatori autorizzati e iscritti in appositi albi pubblici possono proporre prodotti finanziari come azioni, obbligazioni, quote di fondi, eccetera. Possiamo sempre verificare che chi si presenta come un promotore finanziario sia abilitato a farlo. È possibile infatti farlo anche da casa andando a controllare l’elenco presente sul sito della Banca d’Italia. Altra precauzione è quella di non consegnare mai denaro contante o la carta di pagamento (col pin) a chi ci propone un investimento. Mai lasciare incustoditi poi all’interno di un ufficio postale i nostri titoli (come libretti di risparmio, buoni Postali, carte). Anche in questo caso è bene sapere che Poste Italiane non ferma mai i clienti per strada per proporre loro investimenti di qualunque genere. Il personale delle Poste fa soltanto operazioni di sportello e di investimento finanziario: non custodisce i titoli dei clienti.

Riscossione vaglia

Il truffatore si spaccia per venditore di un prodotto o servizio. Dopo aver preso accordi con la vittima acquirente, passa a chiederle di fare due cose. Prima di tutto di emettere un vaglia di importo corrispondente al valore del prodotto o servizio – per avere la garanzia della sua disponibilità economica – per perfezionare l’acquisto. In secondo luogo chiede di farsi mandare un’immagine del titolo, per provare l’avvenuta emissione del vaglia. Così facendo il truffatore ha in mano tutti gli elementi per replicare il titolo e andarlo a incassare presso un ufficio postale o a versarlo in banca. Una volta incassata la somma, il truffatore sparisce. Senza naturalmente corrispondere alcun bene o servizio alla vittima truffata.

Per difendersi, quando navighiamo in rete e vogliamo acquistare beni è servizi è meglio scegliere sempre siti ufficiali e noti, selezionando con attenzione il possibile venditore. Mai comunicare gli estremi del vaglia e la password valida per la riscossione finché non abbiamo ricevuto l’oggetto. Allo stesso modo, mai inviare immagini o foto del titolo di credito (che sia un vaglia o un assegno, eccetera) attraverso WhatsApp, Facebook o tramite posta elettronica finché non abbiamo in mano il prodotto o il servizio.

Assegni e movimenti di conto corrente

  • Mai accettare assegni da persone sconosciute o non fidate, né assegni privi di alcune informazioni: l’ufficio postale potrebbe rifiutare di pagarli;
  • Non dare mai in custodia ad altri il nostro libretto degli assegni;
  • Non spedire assegni e vaglia circolari, non mandare mai fotocopie o immagini di questi titoli. Non permettere a chi non è legittimato a farlo di farsene una copia;
  • Controllare sempre attentamente l’estratto conto che riepiloga entrate e uscite del nostro conto corrente e segnalare alle Poste ogni presunto errore;
  • Quando compiliamo un assegno postale, assicuriamoci di avere denaro a sufficienza sul conto corrente per poterlo pagare;
  • Prima di firmare, controllare che siano compilate tutte le parti “bianche”, evitando di lasciare scoperti campi come luogo, data, beneficiario, importo (in lettere e in numeri).

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