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Economia

Con l’invalidità al 100% il rinnovo della patente è possibile: la verità

Published by
Valentina Trogu

L’invalidità al 100% preclude la possibilità di poter procedere con il rinnovo della patente? Ecco la verità.

Le persone con Legge 104, indennità di accompagnamento o invalidità civile possono guidare ancora? Il rinnovo della patente, poi, è possibile?

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In redazione è giunto un quesito. “Sono invalido al 100% con 104 e accompagno. Dovrei rinnovare la patente. Mi hanno detto che me la toglieranno, è vero?“. La domanda apre le porte su una questione importante che ha come protagonisti l’invalidità e la disabilità. Ricordiamo che sono due definizioni differenti così come sono varie le circostanze per le quali si è dichiarati una persona con menomazione o minorazioni.

Poniamo il caso della Legge 104. Destinatari sono in generale le persone con un handicap psichico, fisico o sensoriale. Nello specifico occorre distinguere tra

  • soggetti con compromissione psichica o mentale beneficiari dell’indennità di accompagnamento,
  • persone con gravi limitazioni nella deambulazione, ridotte o impedite capacità motorie o colpite da pluriamputazioni,
  • sordi con sordità acquisita o congenita.

In alcuni casi la propria condizione è un impedimento alla guida dell’auto, in altri no. Di conseguenza occorrerà analizzare nel dettaglio l’handicap o l’invalidità dell’automobilista per capire se il rinnovo della patente sarà possibile o meno.

Invalidità e rinnovo della patente, le indicazione del Ministero della Salute

Essere in possesso dell’indennità di accompagnamento non esclude a priori la possibilità di avere la patente. Secondo il Ministero della Salute, infatti, l’idoneità alla guida dipende non dall’erogazione del beneficio economico ma dalla patologia di cui si soffre.

Significa, dunque, che per la Legge non vige una incompatibilità assoluta tra l’indennità di accompagnamento e il possesso di una patente di guida speciale. Il lettore, dunque, non deve escludere la possibilità di rinnovo della patente solamente perché beneficiario della prestazione. L‘esito finale dipenderà dalla minorazione.

Da cosa dipenderà l’esito finale

La vera discriminante è la sicurezza. Il medico incaricato valuterà, infatti, la guida in condizioni di sicurezza per sé e per gli altri. Tale necessità è stata specificata dal Ministero della Salute – Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria (Prevenzione e Igiene Ambientale e Sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro).

Significa che se la patologia di cui soffre il titolare di indennità di accompagnamento consente l’attuazione di una guida in condizioni di sicurezza sia per sé stesso che per le altre persone allora la patente verrà rinnovata o erogata.

In caso contrario, qualora la Commissione medica locale dovesse esprimere un giudizio di non idoneità allora non si potrebbe più guidare. Il giudizio verrà espresso in seguito ad una valutazione medico legale diversa caso per caso. Nessun soggetto con handicap, dunque, verrà escluso a priori dalla visita di richiesta della licenza di guida solo perché percettore dell’Indennità di accompagnamento.

Come rinnovare la patente speciale

Per rinnovare la patente speciale occorrerà seguire una specifica procedura. Iniziamo con il ricordare che per patente speciale si intende il certificato di idoneità rilasciato dopo la visita effettuata da una Commissione Medica Locale che valuterà, come detto, caso per caso. Oggetto del giudizio sarà la sicurezza in strada garantita dalle persone con minorazioni anatomiche, funzionali o sensoriali che guidano veicoli modificati sulla base della patologia di cui si soffre.

Le minorazioni valutate sono

  • l’efficienza degli arti,
  • le amputazioni,
  • le minorazioni anatomiche o funzionali a carico degli arti o della colonna vertebrale,
  • le anchilosi invalidanti,
  • malattie dell’apparato visivo e diminuzione della vista,
  • diminuzione dell’udito,
  • anomalie della conformazione e dello sviluppo somatico.

Le patenti speciali sono valide cinque anni ma alcune patologie potrebbero comportare una validità inferiore. La procedura da seguire per il rinnovo della patente dipende dalla presenza di una patologia stabilizzata o meno.

Patologia stabilizzata

Con patologia stabilizzata e non suscettibile di aggravamento l’iter è semplice. Basterà recarsi dal medico monocratico rispettando le tempistiche di validità della patente di guida comuni ossia

  • dieci anni fino ai 50 anni,
  • cinque anni fino ai 70 anni,
  • tre anni fino agli 80 anni
  • due anni dopo gli 80 anni.

Per il rinnovo, dunque, non si dovrà passare dalla Commissione Medica Locale a condizione che la prima visita abbia certificato i requisiti di idoneità psicofisica e la presenza di una patologia stabilizzata e senza possibilità di aggravamento.

Patologie non stabilizzate e rinnovo della patente

In caso di una patologia non stabilizzata e, dunque, suscettibile di aggravamento, l’interessato dovrà sottoporsi nuovamente alla visita davanti ad una Commissione Medica Locale per chiedere il rinnovo della patente speciale.

Si consiglia di richiedere un appuntamento almeno tre mesi prima della scadenza della patente (le attese sono molto lunghe). Il cittadino dovrà presentare un certificato medico specifico e una copia della patente vicina alla scadenza. Solo dopo aver effettuato la visita saprà se potrà continuare a guidare oppure no.

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