Finalmente si può inviare domanda per ottenere l’incentivo per la decarbonizzazione. La transazione energetica è in atto!
A partire dal 20 marzo è possibile inoltrare l’istanza per accedere al nuovo incentivo relativo alla decarbonizzazione industriale nei settori inquinanti. Si tratta di un importante passo in avanti all’interno del processo di transazione energetica.
Per quale motivo, si è deciso di introdurre un incentivo per la decarbonizzazione industriale? Si tratta di un procedimento fondamentale, alla luce di tutti gli studi che hanno dimostrato che la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera terrestre abbia un impatto negativo sul riscaldamento climatico. Dopotutto, basta dare un’occhiata agli ultimi eventi climatici, per capire che la situazione è piuttosto critica.
Dunque, il processo di decarbonizzazione rientra nel più ampio meccanismo di transazione energetica, che ha come unico scopo quello di salvare il pianeta e l’essere umano.
A questo fine è stato introdotto un incentivo per il quale è possibile inviare domanda già dal 20 marzo.
Grazie a quest’agevolazione, s’intende sostenere progetti di investimento, ricerca e sviluppo finalizzati alla decarbonizzazione dei processi industriali.
Cerchiamo di capire perché è importante la decarbonizzazione e in cosa consiste l’incentivo.
Tutti sanno che l’elevata concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera sta determinando il surriscaldamento globale, con tutti gli effetti ad esso correlati.
L’elevata concentrazione di CO2 è principalmente legata all’attività umana. In particolare, si fa riferimento ai processi industriali e non solo.
Per questo motivo, è stato introdotto un bonus che ha lo scopo di incentivare le aziende ad investire su processi di ricerca e sviluppo, finalizzati alla decarbonizzazione di procedimenti industriali.
Il beneficio in questione rappresenta un’agevolazione conosciuta con il nome di Hard-To-Abate – HTA. L’iniziativa è stata promossa dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
L’agevolazione, invece, è gestita da Invitalia che sostiene i piani di decarbonizzazione industriale che sono finalizzati alla sostituzione di almeno il 10% del metano e dei combustibili fossili, che attualmente sono utilizzati nei processi produttivi di settori altamente inquinanti.
Il governo ha messo a disposizione dell’iniziativa circa un miliardo di euro. In questo modo, si intende incentivare le aziende a sostenere investimenti per progetti che utilizzano l’idrogeno a basse emissioni di carbonio. In particolare, l’incentivo è finalizzato alle attività produttive che appartengono ai settori più difficili da convertire. Ci stiamo riferendo ad attività che si occupano di cemento, le cartiere, la ceramica, l’industria del vetro e altre.
L’incentivo per la decarbonizzazione dei processi industriali parte da una dotazione finanziaria di circa un miliardo di euro e rientra nella Missione 2 del PNRR.
Ad ogni modo, l’incentivo in questione ha determinato una distribuzione di risorse così suddivise:
L’incentivo è indirizzato in favore delle imprese di qualsiasi dimensione, che operano all’interno di settori hard to abate e gli organismi di ricerca.
Le domande potranno essere presentate a partire dal 20 marzo, anche in maniera congiunta, fino ad un massimo di cinque soggetti coinvolti.
Per presentare la domanda è necessario accedere alla piattaforma dedicata, autenticandosi con le proprie credenziali digitali. Le aziende interessate hanno tempo fino al 30 giugno 2023.
Come abbiamo già accennato, i processi di decarbonizzazione hanno come scopo quello di ridurre le emissioni di CO2. Appare evidente che le attività umane stanno avendo un impatto sull’ambiente estremamente devastante.
Di fronte a quest’urgenza, l’Unione Europea ha preso coscienza della situazione e ha compreso quanto sia importante agire per scongiurare gli effetti più negativi del cambiamento climatico.
Per questo motivo, la UE si è posta degli obiettivi che prevedono di arrivare al 2050 ad un tasso di emissioni di carbonio pari a zero. Si tratta di un obiettivo piuttosto ambizioso, che potrà essere raggiunto solo attraverso l’attuazione di numerosi interventi.
Ad ogni modo, le iniziative che finora sono state assunte hanno effettivamente fatto registrare dei progressi rispetto alle emissioni degli anni 90. Si è, infatti, registrato un sensibile calo di anidride carbonica.
Dopotutto, l’Unione Europea si prefissata degli obiettivi intermedi, prima del raggiungimento della Carbon Neutrality, ovvero delle emissioni di CO2 allo 0%. L’obiettivo fissato al 2020 è stato raggiunto.
Tuttavia, in base alle attuali proiezioni, il procedimento di transazione energetica ed ecologica è in ritardo rispetto agli obiettivi di medio periodo, fissati per il 2030.
Purtroppo, sono molteplici i fattori che hanno influito sul ritardo rispetto agli obiettivi del 2030. Ma resta il fatto che l’unica via di salvezza per il pianeta e, di conseguenza, per la sopravvivenza delle specie, conduce verso l’eliminazione dei combustibili fossili.
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