L’imposta di registro è un importo che va calcolato insieme ad altre spese di acquisto di un immobile. Scopriamo cos’è e a cosa serve.
Per avere il quadro completo delle spese che bisogna affrontare quando si sottoscrive un contratto preliminare, scopriamo cos’è l’imposta di registro.
L’imposta di registro è un’imposta indiretta che colpisce la registrazione degli atti. Essa ha lo scopo di fornire un’entrata fiscale allo Stato per il servizio offerto ai privati. Ma, allo stesso tempo, serve a conservare una traccia di tutti gli atti compiuti. In questo modo, ai documenti viene conferita certezza dal punto di vista giuridico.
L’imposta di registro è calcolata in due modi:
L’ordinamento giuridico italiano prevede che la disciplina dell’imposta di registro sia il DPR 131 del 1986. Secondo tale disciplina, sono soggetti ad imposta di registro tutti gli atti che prevedono l’obbligo di forma scritta, che vengono stipulati nel territorio dello Stato italiano.
L’imposta di registro è prevista anche per gli atti formati all’estero, che determinano il trasferimento della proprietà o costruzione o trasferimento di altri diritti reali, anche di garanzia, su beni immobili o aziende esistenti in Italia, nonché per quelli che hanno per oggetto la locazione o l’affitto degli stessi.
Inoltre, la suddetta imposta indiretta si applica anche ai contratti verbali di locazione o affitto di immobili esistenti in Italia. Infine, l’imposta si applica anche ai contratti di trasferimento e affitto di aziende ubicate nel territorio dello Stato. Oppure di costituzione, di trasferimento di diritti reali di godimento sulle stesse.
L’imposta il registro da validità a qualsiasi atto che prevede la registrazione di una scrittura privata autentica. L’obbligo di imposta di registro ricade sulle parti e sul notaio, quando quest’ultimo ne è il responsabile.
Il soggetto obbligato in solido a versare l’imposta può essere sia il notaio che i soggetti che provvedono alla registrazione dell’atto. Pertanto, c’è un duplice obbligo di pagamento del tributo.
In base a quanto stabilito dall’ordinamento giuridico italiano, per alcuni atti è obbligatorio effettuare la registrazione. È questo il caso del trasferimento del diritto di proprietà di un immobile.
Per altri atti, invece, è previsto l’onere dell’imposta di registro. Ciò vuol dire che è possibile effettuare la registrazione come è possibile non effettuarla. Ci stiamo riferendo ai cosiddetti atti liberi.
Imposta di registro può assumere tre tipi di carattere:
Parlando dell’imposta di registro dobbiamo ricordare che si fonda sul principio dell’alternatività rispetto all’IVA. In sostanza, per tutti quegli atti per i quali è obbligatorio effettuare il pagamento dell’IVA non è previsto il versamento dell’imposta di registro.
Conoscere il numero di conto corrente è importante per gestire tutte le operazioni in entrata…
Novità sulla manovra: nel 2024 cambierà l’assetto e l’assegnazione dei bonus, più spazio alla famiglia…
Chi stabilisce quando un lavoratore può andare in ferie? Tutto quello che c'è da sapere…
Il congedo parentale funzionerà diversamente nel 2024: ecco cosa cambierà l'anno prossimo rispetto alla legge…
È allarme per milioni di italiani a rischio della truffa Postepay. Nessuno deve aprire il…
Negli episodi de La Promessa dal 6 al 10 novembre si svelerà un segreto sconvolgente:…