La pensione per lavori usuranti e lavoratori precoci si sviluppa secondo due modalità: entriamo nei dettagli delle rispettive misure.
L’ambito delle misure previdenziali è molto vasto e ogni tipo di categoria di lavoratori ha delle proprie regole, tale discorso vale per la pensione per i lavori usuranti e i lavoratori precoci.
Iniziare a lavorare in giovane età oppure svolgere un ruolo professionale molto complesso e pesante può portare i lavoratori a pensare ad una pensione anticipata. Per loro, infatti, ci sono due soluzioni per dire addio prima al mondo del lavoro.
L’anticipo della pensione deve avvenire tramite la certificazione di alcuni requisiti. Solo il rispetto di questi criteri portano il lavoratore che fa parte di una delle due categorie ad uscire dal proprio ambito professionale.
Ci sono due misure di previdenza assistenziale che riguardano i lavoratori precoci e i lavori usuranti. La pensione per i lavori usuranti è Quota 97,7 mentre il trattamento pensionistico per i lavoratori precoci è Quota 41.
La pensione per i lavori usuranti scatta quando il lavoratore raggiunge almeno 61 anni e 7 mesi di vita e con 35 anni di contributi minimi versati. Il beneficio viene elargito solo se il lavoro usurante è stato svolto per minimo 7 anni nella ultima decade. Tale misura va ad adeguarsi in base al meccanismo delle quote:
Per i professionisti notturni che lavorano dalle 72 alle 77 notti all’anno, ci sono queste condizioni:
Per i lavoratori notturni che svolgono la loro professione dalle 64 alle 71 notti hanno queste modalità di accesso:
Quota 41 è per quei lavoratori che hanno iniziato a lavorare da giovanissimi con il primo anno di contributi versati all’età di 19 anni ed è concessa per chi ha raggiunto i 41 anni di versamenti. Questa misura non è destinata a tutti ma solo per i professionisti, dipendenti e autonomi, iscritti all’AGO nella gestione separata dell’Inps o in una sua forma sostitutiva e che al 31 dicembre 1995 hanno dimostrato di avere l’anzianità contributiva. In presenza di tali requisiti, questa spetta a:
Queste condizioni rimarranno attive fino al 31 dicembre 2026 e in caso di conferma al beneficio, il primo assegno scatterà dopo 3 mesi da quando si è maturato il criterio contributivo.
Conoscere il numero di conto corrente è importante per gestire tutte le operazioni in entrata…
Novità sulla manovra: nel 2024 cambierà l’assetto e l’assegnazione dei bonus, più spazio alla famiglia…
Chi stabilisce quando un lavoratore può andare in ferie? Tutto quello che c'è da sapere…
Il congedo parentale funzionerà diversamente nel 2024: ecco cosa cambierà l'anno prossimo rispetto alla legge…
È allarme per milioni di italiani a rischio della truffa Postepay. Nessuno deve aprire il…
Negli episodi de La Promessa dal 6 al 10 novembre si svelerà un segreto sconvolgente:…