L’ultima legge di bilancio ha dato il via ad un bonus casa che scatta solo a seguito di alcune e precise condizioni. Vediamo di cosa si tratta e come fare per richiederlo.
Sono molte che vogliono acquistare un proprio appartamento e anche se l’attuale momento economico non è semplice si può fare uso del bonus casa emerso dall’ultima manovra di bilancio.
Quando si acquista una casa ci sono varie imposte che devono essere pagate dall’acquirente, tra queste troviamo l’Iva ed è proprio su tale spesa che il bonus intervenire mettendo in campo una detrazione fiscale del 50% ma solo in alcune circostanze.
Dato le molteplici tasse che ci sono durante un passaggio di proprietà della casa, l’attuale esecutivo ha voluto incentivare l’acquisto di strutture con classe energetica di tipo A o B. Vediamo, a questo punto, come funziona il bonus casa green.
Sono varie le soluzioni che il governo ha messo in evidenza in tema di compravendita di un immobile, ad esempio per i giovani under 36 ci sono diverse novità interessanti. Così come è interessante il bonus casa green dato che il beneficio è uno sconto fiscale del 50% dell’Iva sulla cifra pagata. Questa scatta se l’acquisto è derivato dall’impresa costruttrice o da società di investimento collettivo del risparmio.
La detrazione deve essere suddivisa in 10 quote, tutte della stessa cifra, che partono dal periodo d’imposta in cui sono state sostenute tali spese e nei nove mesi successivi. Il legislatore, inoltre, non ha specificato che tale agevolazione possa riferirsi solamente alla prima casa, ragion per cui ci si può aspettare lo sconto fiscale del 50% anche per una seconda abitazione. Per certificare che l’immobile soddisfi il requisito della classe energetica si deve far riferimento all’Ape, Attestato di Prestazione Energetica.
La misura scatta solo per l’acquisto di strutture avvenuto nel 2023, acconti e altri pagamenti, anche con fattura, eseguiti lo scorso anno non potranno in alcun modo beneficiare della detrazione garantita da questo bonus.
Questo bonus casa green rientra nella politica della normativa approvata dall’Unione Europea, tale documento stabilisce per gli edifici residenziali la classe energetica E entro il 2030 e quella di tipo D entro il 2033. L’obiettivo della Comunità Europea è quello di rendere efficienti il 15% degli edifici che richiedono tanta energia e che oggi sono collegati ad una prestazione energetica di tipo G. Solo in Italia ci sarebbero, secondo l’Istat, ben 1,8 milioni di edifici residenziali su 12 milioni in cui si dovrebbe intervenire per apportare queste modifiche.
Il costo dell’efficientamento energetico è molto elevato e non facile da sostenere, per questo motivo sarebbe conveniente comprare oggi un immobile con classe energetica A o B così da non avere problemi di ristrutturazione in futuro e avere un risparmio sia da questo lato che dal lato dei consumi e, quindi, in bolletta.
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