Il caro spesa continua ad essere un problema e lo sta diventando sempre di più come dimostrato dall’allarme lanciato dalle associazioni. Ecco quali prodotti sono maggiormente segnati da tale scenario.
Sono vari i problemi che ancora oggi i consumatori italiani sono costretti a fronteggiare. Tra quelli più impellenti e che sta raggiungendo livelli preoccupanti c’è il caro spesa. Alcuni prodotti, infatti, stanno segnalando prezzi altissimi.
Sono soprattutto i prezzi di frutta e verdura ad innescare una certa preoccupazione. Turbamento che aumenta anche a seguito, come riportato da Coldiretti, di un consumo pro capite crollato, nello scorso anno, dell’8%. Nonostante il tasso dell’inflazione sia in calo, alcuni prodotti continuano la loro corsa.
Tale deriva non risparmia nessuno, non solo i consumatori ma anche i supermercati che devono reperire i prodotti alimentari. Il caro prezzo, dunque, coinvolge tutti e lo fa tramite alimenti che sono maggiormente acquistati.
Il caro spesa sta sicuramente incidendo nelle scelte dei consumatori italiani dato che come priorità, per molti, c’è quella del risparmio. Un risparmio che viene meno quando ci si dirige al supermercato ad una certa ora del giorno. Da come vediamo, sono tanti gli aspetti da considerare: dal momento in cui si decide di andare a fare la spesa fino a controllare i prezzi dei prodotti disponibili.
In questo momento storico, come riporta Il Messaggero, frutta e verdura stanno evidenziando prezzi altissimi, come l’insalata invidia riccia che a dicembre costava 2,70 euro al kg e oggi si trova ad un prezzo di 2,75 kg. Anche il radicchio mostra un prezzo altissimo, quasi 3 euro al chilo mentre restano stabili prodotti come broccoli, cavolfiori e verza.
La forbice aumenta se si parla di arance e banane. Gli agrumi possono andare da 1,50 euro al kg fino ad arrivare a 3,48 euro, le banane vanno da 1,19 euro e possono arrivare a 2,98 euro. Prezzi alti anche per le zucchine romanesche che hanno un prezzo di 5,50 euro al kg mentre quelle più scure si attestano attorno ai 3 euro al kg.
Sono varie le associazioni che hanno messo in evidenza di come il caro spesa tocchi anche chi produce i prodotti. Una nota diffusa da Coldiretti segnala come i costi energetici abbiano portato i costi della produzione della frutta ad un aumento del 42%, situazione che ha inciso profondamente sulle aziende di questo settore. Oltre ai costi energetici si è aggiunta la concorrenza sleale di chi lavora all’estero con i prodotti ortofrutticoli fatti in Italia.
Ad esporsi anche le associazioni datoriali, Cia e Confagricoltura, che si sono scagliate contro la grande distribuzione sollecitando ad una maggior attività di controllo per evitare rialzi che si verificano quando il prodotto passa dal terreno allo scaffale.
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