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Economia

Goditi una seconda giovinezza, lascia il lavoro a 52 anni: scopri come fare

Published by
Floriana Vitiello

L’età per il pensionamento di vecchiaia è fissato a 67 anni. Sembra impossibile, ma si può andare in pensione anche a 52 anni.

In base a quanto stabilito dall’ordinamento giuridico italiano, alcune categorie di lavoratori hanno la possibilità di accedere alla pensione a 52 anni.

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L’attuale riforma pensionistica, ovvero la famosa legge Fornero, prevede che i lavoratori accedano alla pensione al raggiungimento del sessantasettesimo anno di età e dopo aver maturato almeno 20 anni di contributi.

In alternativa, accendi i lavoratori hanno a disposizione diverse misure di pensionamento anticipato, purché sussistano i requisiti previsti dalla disciplina.

Andare in pensione a 52 anni, in Italia, può sembrare un’utopia. Eppure alcuni lavoratori hanno quest’opportunità.

È chiaro che si tratta di un’eccezione alla regola e che riguarda una stretta platea di beneficiari.

Pensione a 52 anni: tutte le possibilità disponibili

In Italia, è possibile andare in pensione a 52 anni. A tale proposito, è opportuno ricordare che nel nostro paese è l’età minima per essere regolarmente assunti è fissata a 16 anni.

Al di sotto di tale soglia di età è possibile lavorare, ma con particolari tipologie di contratti (es. apprendistato). In sostanza, al di sotto dei sedici danni di età non è possibile essere assunti con regolare contratto di lavoro dipendente.

Tuttavia, i genitori hanno la possibilità di firmare un consenso scritto per autorizzare il figlio a lavorare. Quest’opzione è prevista nell’ambito di impieghi in attività culturali, artistiche, sportive, pubblicitarie e nel settore dello spettacolo. Condizione necessaria affinché questa chance sia fruibile è che vengono rispettati i diritti del minore e la sua integrità psicofisica.

A proposito di diritti, la legge stabilisce che il minore impiegato nelle suddette attività deve comunque avere la possibilità di frequentare la scuola e di partecipare iniziative di orientamento e formazione professionale.

È, dunque, chiaro che questa categoria di lavoratori ha la possibilità di andare in pensione a 52 anni. Si tratta di una situazione rarissima, ma che permette a un lavoratore, all’età di 52 anni, di aver maturato i contributi necessari per accedere alla pensione.

Uno sguardo al passato e confronto con l’attualità

Andare in pensione a 52 anni è possibile: senza attendere la maturazione dei requisiti che danno accesso alla pensione di vecchiaia e anticipando il ritiro dal lavoro di 15 anni.

Per fruire di quest’opportunità sono disponibili diverse opzioni. È chiaro che per accedere alla pensione con 52 anni di età occorre aver iniziato a lavorare da giovanissimi.

A tale proposito è opportuno ricordare che nel 1973 il governo Rumor aveva introdotto le cosiddette Baby pensioni. I beneficiari erano principalmente gli impiegati del settore pubblico che avevano maturato 14 anni e sei mesi di contributi ed erano lavoratrici con figli. Gli statali, invece, avevano bisogno di 20 anni di versamenti contributivi, mentre i dipendenti degli enti pubblici dovevano attendere la maturazione di 25 anni di contributi.

In questo modo, molti lavoratori andarono in pensione tra i 45 e i 50 anni di età. Oggi sembra pura utopia. Soprattutto se si dà uno sguardo all’ultima riforma, quella attualmente in vigore, e alle previsioni per il futuro.

Ad ogni modo, c’è stato un tempo in cui bastavano davvero pochi anni di lavoro per percepire un trattamento pensionistico.

Successivamente, le Baby pensione vennero abolite con l’approvazione della riforma Dini, nel 1995. Fu in quell’occasione che venne introdotta per la prima volta la pensione di anzianità, che prevede il raggiungimento di un determinato requisito anagrafico, che nel corso degli anni è stato spostato di volta in volta più avanti. Ma per accedere alla pensione di vecchiaia occorre rispettare anche un determinato requisito contributivo.

Attualmente, ad esempio, per andare in pensione è necessario aver versato 41 anni e 10 mesi di contributi, per le donne, e 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini.

Al raggiungimento di tale requisito, qualsiasi lavoratore può andare in pensione a prescindere dall’età.

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