In base a quanto stabilito dalla Legge 104 alcune aziende sono obbligate ad effettuare assunzioni disabili. Ci sono delle agevolazioni.
Il collocamento obbligatorio prevede che le aziende con più di 14 dipendenti debbano riservare una quota di posti di lavoro ai soggetti disabili, titolari di legge 104. In particolare, per stabilire il numero di soggetti che rientrano nella quota di riserva, è necessario prendere in considerazione tutti i lavoratori assunti con contratto di lavoro subordinato.
L’obbligo di assunzione di lavoratori disabili nelle aziende con più di 14 dipendenti è un adempimento di carattere nazionale. Fermo restando che sono possibili delle compensazioni a livello territoriale o fra imprese di uno stesso gruppo.
Alcuni aziende possono beneficiare di un esonero parziale dal suddetto obbligo di assunzione oppure possono essere sospesi in caso di CGS o licenziamenti collettivi.
Inoltre, l’onere del collocamento obbligatorio non ricade indistintamente su tutti i datori di lavoro. Di fatto, i datori di lavoro di alcuni settori produttivi sono esclusi dai suddetti obblighi.
Per altri, invece, le assunzioni disabili rappresentano anche un’agevolazione.
Il collocamento obbligatorio ha lo scopo di favorire l’integrazione lavorativa dei soggetti affetti da invalidità conclamata. In particolare, questa forma di tutela è indirizzata in favore di invalidi civili, invalidi del lavoro non vedenti, sordomuti, invalidi di guerra e di servizio. Inoltre, rientrano nel collocamento obbligatorio anche alcune specifiche categorie protette e determinate categorie di professionisti.
In base a quanto stabilito dall’ordinamento giuridico italiano e dalla legge 104, l’obbligo di assunzione di lavoratori disabili scatta a partire dal quattordicesimo dipendente. In sostanza, le piccole aziende fino a 14 dipendenti non hanno alcun obbligo di collocamento degli invalidi.
Per le aziende il cui personale subordinato è compreso tra 15 e 35 unità è prevista l’assunzione di un lavoratore disabile. Mentre, le aziende che hanno un organico compreso tra 36 e 50 dipendenti hanno l’obbligo di assumere due risorse disabili. Infine, per le attività imprenditoriali con più di 50 dipendenti la quota di riserva è pari al 7% dei posti di lavoro complessivi.
Il datore di lavoro, sia del settore privato che del settore pubblico, è tenuto a rispettare la cosiddetta quota di riserva. Le aziende che hanno più di 15 dipendenti hanno l’obbligo di assumere lavoratori disabili e di inviare annualmente, ovvero entro il 31 gennaio, il prospetto informativo sulla loro situazione occupazionale.
Ad ogni modo, i datori di lavoro che assumono o trasformano in contratto a tempo indeterminato un rapporto di lavoro con soggetti affetti da disabilità e i titolari di legge 104, possono beneficiare di uno sgravio contributivo per i primi 36 mesi. La misura non è fissa, infatti, può variare in base alla percentuale di riduzione della capacità lavorativa del soggetto occupato.
I datori di lavoro hanno la possibilità di stipulare convenzioni per l’inserimento lavorativo mirato. In sostanza, il datore si accorda con gli uffici competenti della programmazione dell’inserimento lavorativo in modo tale da individuare tempi, anche più dilatati, rispetto alle disposizioni normative.
In ogni caso, presso gli uffici territoriali competenti in materia di collocamento obbligatorio sono istituiti degli elenchi pubblici, in cui sono inseriti i nominativi dei disabili che risultano disoccupati. È compito del disabile interessato provvedere all’inserimento all’interno delle suddette liste, dalle quali poi le aziende hanno la possibilità di attingere risorse.
Mediante l’iscrizione alle liste di collocamento obbligatorio, gli uffici competenti riescono a valutare le capacità lavorative del soggetto e le sue inclinazioni in modo tale da favorire l’incontro tra domanda e offerta.
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