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Pensione con 35 anni di contributi? Una svolta epocale

Published by
Floriana Vitiello

In molti non sanno che ci sono tante opportunità che permettono di andare in pensione con 35 anni di contributi.

In base a quanto stabilito dalla riforma Fornero, l’attuale riforma pensionistica, per poter accedere alla pensione di vecchiaia è necessario raggiungere il 67° anno d’età e aver effettuato almeno 20 anni diversamente contributivi.

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Tuttavia, sempre la legge Fornero, prevede l’opportunità per i lavoratori che hanno maturato 41 anni e 10 mesi di contributi (uomini) o 40 anni e dieci mesi di contributi (donne) di anticipare l’uscita dal lavoro.

In realtà, esistono anche altre opzioni che consentono di andare in pensione con una anzianità contributiva inferiore. Di fatto, alcune categorie di lavoratori, in presenza di determinati requisiti, possono andare in pensione con 35 anni di contributi.

Pensione con 35 anni di contributi: le opzioni disponibili

Con 35 anni di contributi è possibile andare in pensione fruendo della misura quota 41 per i lavori usuranti e notturni.

In sostanza, i lavoratori che svolgono le cosiddette mansioni usuranti possono beneficiare dello scivolo pensionistico che li accompagna fino al raggiungimento del requisito anagrafico della pensione di vecchiaia. Quota 41 per i precoci, infatti, prevede che il lavoratore abbia versato almeno 35 anni cambia raggiunto 61 anni e 7 mesi di età.

Inoltre è possibile andare in pensione con a 35 anni di contributi anche con la misura Opzione donna. Ci stiamo riferendo alla misura di pensionamento anticipato indirizzato in favore delle lavoratrici che, così facendo, possono ritirarsi dal lavoro a 60 anni di età. Le lavoratrici madri possono beneficiare anche di una riduzione del requisito anagrafico di un anno, in presenza di un unico figlio, o due, anni in presenza di due o più figli.

Per accedere alla misura Opzione donna, oltre ad aver maturato 35 anni di contributi, è necessario appartenere ad una delle seguenti categorie:

  • Caregiver da almeno sei mesi;
  • Invalido civile con percentuale pari ad almeno il 74%;
  • Lavoratrice disoccupata o impiegata in un’azienda con tavolo di crisi aperto.

A dire la verità, per accedere a Opzione donna sono sufficienti 30 anni di contributi. In tal caso, dunque, 35 anni sono più che sufficienti.

APE sociale

Con 35 anni di contributi è possibile accedere anche allo scivolo pensionistico conosciuto con il nome di APE sociale. A dire il vero non si tratta di una vera e propria pensione, ma di un’indennità che accompagna il lavoratore fino al raggiungimento del sessantasettesimo anno di età.

Anche in questo caso, per accedere a quest’opportunità è necessario essere in possesso di determinati requisiti. Dopotutto, l’indennità ha lo scopo di favorire i lavoratori svantaggiati.

Ad ogni modo, per accedere alla rate sociale è necessario avere versato 35 anni di contributi e aver raggiunto il 63º anno di età. Inoltre, il lavoratore, al momento della richiesta, deve appartenere ad una di queste categorie:

  • Lavoratore disoccupato a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento;
  • Lavoratore caregiver, che assiste un parente di primo grado da almeno sei mesi;
  • Lavoratore con ridotta capacità lavorativa a cui è stata riconosciuta un’invalidità civile pari ad almeno 74%;
  • Lavoratori che svolgono le cosiddette professioni gravose in base a quanto stabilito dall’allegato tre della legge 239/2021.

In realtà, per accedere ad APE sociale sono sufficienti 30 anni di anzianità contributiva per i lavoratori che svolgono le attività gravose.

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