Il mercato del lavoro può riservare delle sorprese non sempre positivo come nel caso di un lavoro da 1.800 euro al mese ma che non riceve proposte. Il caso fa discutere.
Sono sempre tante le offerte che ogni giorno vengono inserite nel mercato del lavoro ma, molto spesso, risultano essere non soddisfacenti. In questo caso, invece, una proposta con un salario sostanzioso non ha ricevuto la giusta accoglienza.
Se da una parte, alle volte, le condizioni possono essere non favorevoli dall’altra parte, in questo momento, c’è una difficoltà a reperire figure davvero profonda. Non ci riferiamo solo alle figure specializzate ma anche a baristi, camerieri, cuochi e lavori stagionali.
Insomma, il contesto attuale del lavoro presenta delle difficoltà note e proprio queste difficoltà stanno portando ad un vero e proprio allarme per la prossima estate dove potremmo non vedere tanti bagnini supervisionare le nostre spiagge. Nonostante la grande richiesta, infatti, in pochi fanno domanda per questa posizione.
Molto spesso abbiamo sentito notizie di lavori in cui la paga non era affatto soddisfacente cosa che non si verifica in questo caso, a raccontarlo è stato il titolare di uno stabilimento in Romagna a il Corriere della Sera. Sono vari i lavori ricercati in Italia ma, a quanto pare, non tante persone vogliono ricoprire il ruolo di bagnino.
L’imprenditore ha confessato che nonostante una proposta da 1.800 euro non riesce a reclutare queste figure. Nello specifico, il titolare ha svelato di come i bagnini debbano occuparsi di più lidi e la paga è di 1.800 euro per i principianti ma può arrivare a 3.000 euro per le figure specializzate. Si ha un giorno di riposo e le ore sono 40 al mese con un massimo di straordinari per 8 ore.
Sempre dalle parole del titolare dello stabilimento si evidenzia come i candidati prima di poter svolgere questo lavoro devono seguire un corso di formazione che può costare fino a 350 euro. In base a tale scenario, l’imprenditore cita la situazione che lo ha coinvolto il passato anno: nel 2022 sono stati dati 90 brevetti ma, alla fine, solo in 14 si sono presentati per lavorare. Quanto accaduto ha portato il titolare a parlare di problema culturale in cui questo lavoro non attira abbastanza o è considerato come umile.
Un’altra motivazione evidenziata è quella in cui i giovani non vogliono riempiere le giornate con il lavoro e puntano più alla flessibilità che al guadagno. Nel mentre sorge anche il problema della mancanza di persone esperte che, quindi, non sono di numero sufficiente per istruire i più giovani. In sostanza, il tempo per i giovani è prezioso e questo porta a non accettare o a farlo in caso di tempistiche idonee alle proprie esigenze.
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