Il fisco effettua controlli a campione sull’ISEE. Meglio non commettere un banalissimo errore, per evitare spiacevoli sorprese.
L’ISEE è il documento che permette di accedere ad agevolazioni e benefici in base alla condizione reddituale patrimoniale di un determinato nucleo familiare. Si tratta di un certificato che si basa sull’insieme di dichiarazioni effettuate dal contribuente.
Si tratta di un documento, davvero, importante sui quali il fisco effettua controlli a campione, per verificare che il cittadino abbia dichiarato il vero.
Dal momento che, attualmente, sono disponibili numerosi benefici fiscali ed economici proprio in relazione agli indicatori ISEE, il fisco ha intensificato i controlli per scovare i furbetti. Ecco quale errore non va mai commesso.
L’ISEE è un certificato che fotografa la situazione reddituale e patrimoniale di un determinato nucleo familiare. In base al valore formulato, è possibile accedere o meno a determinate agevolazioni o prestazioni economiche.
L’ISEE si riferisce alla situazione patrimoniale reddituale di due anni precedenti alla dichiarazione. È un documento la cui validità scade al 31/12 di ogni anno. Per questo motivo, per accedere alle prestazioni economiche e ai bonus è necessario provvedere ad effettuare il rinnovo del certificato.
Grazie al certificato ISEE è possibile accedere a tantissime prestazioni: assegno unico, bonus asilo nido, reddito di cittadinanza e così via.
Proprio in virtù dell’importanza di questo documento l’Agenzia delle Entrate ha intensificato i controlli, per verificare che i cittadini dichiarino nel vero.
Se al momento del controllo fiscale, l’AdE dovesse accorgersi di un errore (falsa o errata dichiarazione) potrebbe scattare l’interruzione del beneficio o di qualsiasi sussidio riconosciuto in base al valore errato.
Inoltre, l’accertamento di falsa o errata dichiarazione può indurre l’ente erogatore della prestazione economica a chiedere la restituzione delle somme di denaro percepite indebitamente, fino a quel momento.
Infine, un errore in fase di dichiarazione, che porta alla formulazione dell’ISEE, rappresenta un reato penale di truffa ai danni dello Stato con possibile condanna di reclusione che va dai 6 mesi ai 3 anni.
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