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Economia

Stipendi allarme rosso, ribasso in vista: colpa dell’Irpef

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Giovanni Cristiano

Gli stipendi dei lavoratori italiani potrebbero subire una variazione al ribasso dovuta alla riforma fiscale del governo Meloni. Ecco in quale modo.

A breve, il viceministro dell’Economia Maurizio Leo porterà in Parlamento la riforma fiscale, una misura che potrebbe incidere negativamente sugli stipendi di tantissimi italiani.

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I salari in Italia non sono alti e, negli ultimi mesi, sono stati un forte argomento di discussione. Ora si ritorna a parlare a seguito della presunta volontà dell’esecutivo di andare ad intervenire in maniera strutturare sull’area tributaria ma prima di arrivare a tale sistema si dovrebbe procedere andando a snellire l’aliquote Irpef.

L’idea del governo Meloni è di passare da quattro a tre fasce delle aliquote Irpef e solo in un secondo momento andare ad avere una sola aliquota. Tale procedimento potrebbe andare ad impattare in maniera sostanziosa sugli stipendi, portando molti lavoratori ad avere una busta paga più leggera.

Allarme stipendi, cambiano le aliquote Irpef: ecco le ipotesi

Avere un quadro chiaro sugli stipendi dei lavoratori, in questo momento, è molto complicato dato che bisogna attendere la bozza del testo con le percentuali Irpef collegate alle varie fasce di reddito. Dalle prime indiscrezioni, come riportato da QuiFinanza, potrebbero cambiare gli stipendi dei lavoratori che appartengono alla fascia medio-bassa.

Il crollo degli stipendi si è già verificato in alcune province italiane e tale calo potrebbe proseguire a seguito della variazione delle aliquote Irpef. Nessuna certezza al momento ma solo due ipotesi:

  • Prima ipotesi: reddito imponibile fino a 15.000 euro con aliquota al 23% e imposta al 23% sulla cifra complessiva; dai 15.001 fino a 50.000 euro abbiamo un’aliquota al 28% con imposta di 3.450 euro con un 25% aggiuntivo su un reddito che va oltre i 15.000 euro; oltre i 50.000 euro abbiamo un’aliquota al 43% con imposta dovuta di 14.400 euro.
  • Seconda ipotesi: fino a 28.000 euro, l’aliquota è del 23% con imposta al 23%; dai 28.000 euro ai 50.000 euro l’aliquota è al 33% e l’imposta di 3.450 euro con aggiunta del 25% in caso di di reddito oltre i 15.000 euro; reddito imponibile oltre i 50.000 euro l’aliquota potrebbe essere del 43% con imposta di 14.400 euro e aggiunta del 43% sul reddito che supera i 50.000 euro.

Chi guadagnerà meno a seguito del cambio Irpef?

Se dovessero essere confermate le prime voci, ci sarà chi andrà a guadagnare da questa situazione e chi, invece, vedrà delle perdite ancora più importanti. Se prendiamo come riferimento la prima ipotesi si assisterebbe ad un aumento dell’imposta lorda per i redditi che vanno da 15.000 euro e arrivano a 30.000 euro e ad essere più penalizzati sarebbero i lavoratori con reddito di 25.000 euro dato che per loro ci sarebbero più tasse da pagare. Solo dai 30.000 euro, l’aliquota Irpef potrebbe iniziare il suo calo.

Nel secondo scenario, questo cambiamento andrebbe a dare un beneficio a tutte le fasce. Per chi ha un reddito da 25.000 euro ci sarebbero 200 euro di tasse in meno mentre per le fasce più ricche un aumento progressivo dello stipendio fino a 700 euro.

Da questo quadro, qualora venisse confermato, le fasce medio-basse sarebbero penalizzate mentre le fasce più alte accoglierebbero nuovi introiti. Come detto, siamo ancora nel campo delle voci e un più chiaro quadro si potrà avere solo con la pubblicazione della bozza di testo.

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