Vivere all’estero può mettere in pericolo la tua pensione, per non correre rischi bisogna fare affidamento ad una specifica documentazione. Ecco i dettagli.
Nel corso del tempo, l’INPS ha sempre erogato la pensione alle persone italiane che hanno deciso di vivere all’estero. L’erogazione, però, passa da una specifica comunicazione che se mancante porta alla perdita del cedolino.
Negli ultimi anni, i pensionati hanno sempre più deciso di vivere l’ultima parte della propria vita all’estero. Il trasferimento, però, permette a loro di ricevere la pensione versata sul proprio conto dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. L’erogazione deve avvenire dopo opportune verifiche che in questo caso riguardano un documento in particolare.
La verifica da parte dell’INPS, dunque, passa da una verifica obbligatoria e che riguarda l’accertamento dell’esistenza in vita. Vediamo, dunque, come essere in regola eseguendo nel modo giusto questa comunicazione.
I pensionati che vivono all’estero sono tanti e qualcuno, magari, non sa che senza l’accertamento dell’esistenza in vita può rischiare di perdere la pensione. Questa comunicazione è vitale per continuare ad accogliere il cedolino e nel 2023 tale verifica sarà effettuata da Citibank.
I pensionati, oltre a pensare a quale paese sia il migliore per trascorrere questo periodo, devono anche informarsi su quando comunicare tale accertamento. Con il messaggio del 23 febbraio 2023 numero 794, l’INPS ha comunicato i tempi della verifica: per il 2023 si andrà da marzo a luglio dello stesso anno e riguarderà i pensionati che vivono in Asia, Estremo Oriente, Paesi Scandinavi, Stati dell’Est Europa, America.
Citibank si occuperà, dal 20 marzo 2023, della spedizione delle richiesta di attestazione. La stessa società chiederà ai pensionati di eseguire tale comunicazione inserendo la firma del diretto interessato con quella di un operatore del Patronato, di un funzionario del consolato oppure di un’autorità locale che risulta essere abilitatà.
La comunicazione deve arrivare entro il 18 luglio 2023, in caso non ci fosse la rata di agosto potrà essere prelevata solo in contati recandosi agli sportelli Western Union del Paese di riferimento. In caso non si andasse a prelevare fisicamente entro il 19 agosto 2023, il cedolino della pensione sarà sospeso da settembre.
Dalla comunicazione dell’INPS si evidenzia come la seconda fase prenderà il via dal 20 settembre settembre con una verifica che dovrà arrivare entro il 18 gennaio 2024. Questa fase riguarderà le pensioni di chi vive in Europa, Oceania e Africa.
Anche in questo caso, in caso di mancata comunicazione la pensione potrà essere prelevata entro il 19 febbraio 2024 presso gli uffici della Western Union. Senza il prelievo allo sportello, ci sarà la sospensione della pensione da marzo 2024.
In ultima battuta, per ridurre casi in cui si versa la pensione con il beneficiario defunto si può procedere ad una verifica generalizzata dell’esistenza in vita. Questa verifica va al di là della zona in cui si vive o in cui si attesta il domicilio.
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