L’INPS ha messo a disposizione servizio di simulazione pensione, che permette di conoscere in anticipo l’età e l’importo dell’assegno pensionistico.
Grazie al nuovo servizio di simulazione disponibile sul sito ufficiale dell’INPS, i lavoratori hanno la possibilità di conoscere in anticipo l’età del pensionamento e altre informazioni che riguardano il loro ritiro dal lavoro.
Il servizio in questione è stato ribattezzato “Pensami” e può essere usato gratuitamente dagli utenti per calcolare, o meglio, stimare l’importo dell’assegno di pensione, che percepiranno al momento del ritiro dal lavoro.
Inoltre, questo strumento permette anche di calcolare, in maniera approssimativa, la data di ritiro dal lavoro. Tuttavia in questo caso, bisogna fare affidamento alle varie riforme pensionistiche che vengono aggiornate e riguardate periodicamente. Dunque, la data di ritiro dal lavoro è sicuramente quella più indicativa e meno affidabile di tutte.
Grazie a questo strumento, il lavoratore ha la possibilità di mettere a fuoco quelle che sono le opzioni disponibili al momento del raggiungimento dell’età di pensione e dei requisiti contributivi previsti dalla legge.
La simulazione della pensione tramite lo strumento “Pensami” rappresenta una grande opportunità messa a disposizione dei lavoratori. In particolare, grazie al servizio “Pensami” il lavoratore può avere un’idea approssimativa dell’assegno che andrà a percepire. Così facendo è possibile valutare l’idea di integrare la pensione con un fondo.
Attualmente ci sono diverse soluzioni di pensionamento attive:
Opzione donna è la misura di pensionamento anticipato indirizzato in favore delle lavoratrici sia del settore privato che del settore pubblico, sia dipendenti che autonome. Con la legge di bilancio 2023, opzione donna è stata prorogata anche per l’anno in corso con alcune novità.
In particolare, il governo meloni ha deciso di favorire le lavoratrici madri. Per questo motivo, coloro che hanno uno o due figli avranno la possibilità di anticipare, di uno o due anni, il ritiro dal lavoro. Per poter accedere alla misura Opzione donna è necessario aver maturato almeno 35 anni di versamenti contributivi e aver raggiunto almeno 60 anni di età.
In particolare, hanno la possibilità di beneficiare della misura di pensionamento anticipato, le lavoratrici che hanno raggiunto 58 anni (per le dipendenti) e 59 anni di età (per le autonome).
Nel caso specifico, una lavoratrice nata nel 1958 che ha maturato 36 anni di contributi, seppur dopo varie interruzioni, utilizzando il servizio di simulazione INPS scopre che può andare in pensione a partire dal 1 febbraio 2009 con la misura Opzione donna. In alternativa, avrebbe la possibilità di attendere il raggiungimento del 67° anno d’età per la pensione di vecchiaia.
In favore dei lavoratori precoci, l’ordinamento giuridico italiano ha disposto una forma di pensionamento anticipato. In questo modo, coloro che hanno raggiunto il versamento di 41 anni di contribuzione, e hanno iniziato a lavorare prima del 19esimo anno d’età, hanno la possibilità di accedere alla pensione anticipata per precoci. Tuttavia, in questo caso, occorre che il lavoratore in questione si trovi in una condizione di disoccupazione.
Dopotutto, la pensione per precoci è una forma di tutela indirizzata in favore di determinate categorie di lavoratori.
Quindi il lavoratore del settore privato, che è nato nel 1960 e ha iniziato a lavorare nell’aprile nel 1977 e, oggi, si trova con 41 anni di contributi, ma è disoccupato, scoprirà, tramite il servizio “Pensami”, di aver accesso a tre forme di pensionamento:
A proposito di pensione di vecchiaia, l’attuale riforma Fornero prevede anche la possibilità di anticipare il pensionamento in presenza di determinati condizioni contributive. In particolare, alla pensione anticipata ordinaria al raggiungimento di 42 anni e 10 mesi d’anzianità contributiva (per gli uomini) e 41 anni e dieci mesi di anzianità contributiva (per le donne). Per poter accedere a quest’opportunità è necessario aver raggiunto almeno il 62esimo anno di età.
Prendiamo ad esempio, il caso di un lavoratore autonomo iscritto alla Gestione separata, nato nel 1973, che ha iniziato a lavorare nel 1996. Egli avrà a disposizione quattro possibili opzioni di pensionamento:
Il servizio di simulazione pensione non raccoglie i dati già presenti nel database INPS. È dunque compito dell’utente inserire manualmente tutte le informazioni che servono a formulare una possibile previsione.
Ad ogni modo, per fortuna specificare che si tratta appunto di una previsione, di conseguenza non è un dato certo.
Utilizzare questo servizio quando si hanno ancora tanti anni di lavoro davanti è una perdita di tempo. Dopotutto, il sistema pensionistico viene periodicamente riformato sulla base di una serie di fattori, tra cui l’età media della popolazione.
Dunque, è impossibile oggi prevedere in maniera più o meno certa l’anno di pensionamento di chi ha ancora più di 15 o 20 anni di lavoro da compiere.
Tuttavia, il servizio è utile per i lavoratori che sono in odore di pensione e vogliono sapere se hanno più opzioni tra le quali scegliere. In questo modo, si permette all’utente di effettuare una valutazione fai da te, prima di rivolgersi ad un CAF o ad un patronato.
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