Dopo gli anni segnati dalla pandemia, tornano a crescere i furti d’auto. I numeri sono in risalita e in 5 regioni italiane si realizzano ben 9 furti su 10. Vediamo quali sono i modelli più rubati.
Le auto nel corso degli anni sono sempre più finite nelle mire dei ladri. Non solo come veicolo complessivo ma anche come fonte di componenti. Un settore, illegale, che dopo gli anni pandemici ha visto i suoi numeri tornare a crescere.
Con la tecnologia, è possibile vedere auto super accessoriate e che possono attirare l’attenzione dei ladri. In questo contesto entra il +4% segnato nel 2022 quando si parla di furti d’auto. Un dato non causale e che si avvicina al periodo precedente alla pandemia.
Come possiamo immaginare, i ladri hanno delle preferenze e queste sono venute fuori in un’indagine di Stolen Vehicle Recovery 2023 dell’Osservatorio di LoJack, si tratta di una società americana che opera nei servizi telematici e recupero delle auto rubate. L’analisi ha preso come riferimento 400.0000 strumenti che sono installati sui mezzi presenti in Italia.
Dall’analisi strutturata dalla società americana emerge un dato significativo che ci porta al furto d’auto dei SUV che è aumentato del 14% rispetto a 3 anni fa. Dal 33% si è passati al 47% di SUV rubati. A seguire troviamo 3 modelli di Fiat, azienda italiana che è stata al centro di un clamoroso flop recente, e un modello di Toyota. Per la Fiat troviamo che i ladri rivolgono lo sguardo ai modelli Panda, Jeep Compass, 500 e 500x mentre per la Toyota abbiamo la RAV4.
La stessa società americana ha anche svelato le 5 regioni italiane dove ci sono furti 9 volte su 10: la prima regione è la Campania con un 33%, a seguire il Lazio con un 24%, la Puglia con il 21%, la Lombardia con il suo 12% e la Sicilia con il 2%. Dal report dell’analisi si evidenzia come i furti siano ‘regionalizzati‘ ed hanno specifiche diverse a seconda in cui il reato avviene.
Con occhio su Milano e Roma, nel centro-nord c’è, sottolinea il report, molto interesse sui SUV dove si assiste ad un mercato di rivendita o trasporto all’estero, soprattutto nei paesi dell’Est, alla ricerca di una persona a cui venderla. Particolare attenzione agli strumenti tecnologici dato che i ladri approfittano della situazione tramite clonazione delle chiavi.
Arriviamo al Sud, dove in Campania sottolinea l’indagine i ladri si concentrano sulle cosiddette utilitarie con la classica tecnica del “cavallo di ritorno“, in sintesi alla vittima si chiede un pagamento per riavere il suo veicolo. In Puglia, invece, la società americana parla di furti d’auto per procedere alla vendita dei componenti sul mercato nero. Non solo auto tradizionali ma si è segnalato anche un aumento dei furti d’auto ibride ed elettriche dove i ladri cercano di recuperare le batterie così da rivenderle. Insomma, i furti d’auto coinvolgono veicoli molto comuni e i numeri crescono sempre più.
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