La FIAT ha dovuto far fronte ad una vera e propria emergenza pochi mesi fa. Ecco cosa ha colpito la casa di Torino e le conseguenze.
In casa FIAT il momento è di quelli importanti, con il 2023 che vedrà l’arrivo sul mercato di modelli importanti. In primi, è molto attesa la Nuova 600, che sarà una sorta di crossover che si appresta a far saltare il banco in termini di vendite, riportando questo marchio all’interno del Segmento B.
La più attesa è ovviamente la nuova Panda, che ancora oggi è un mistero, visto che non si è capito se sarà la prima full electric della gamma o se fornirà anche delle versioni con motore endotermico. La citycar più amata dagli italiani ha un chiaro obiettivo, ovvero quello di diventare la EV più facilmente acquistabile sul mercato, offrendo un prezzo competitivo e che gli altri non possono battere.
La speranza è che la FIAT riesca a mettere in piedi un progetto che possa essere vincente, ma l’attesa cresce anche per il resto della gamma. L’obiettivo è quello di renderla del tutto elettrificata entro i prossimi due-tre anni, cosa che anche l’Alfa Romeo ha in mente di fare, in piena simbiosi con i piani del gruppo Stellantis, proprietario di entrambi. Nel frattempo, vi riportiamo una notizia non certo positiva che vede protagonista proprio la casa di Torino, costretta ad un richiamo di tante auto.
La FIAT ha dovuto far fronte ad una vera e propria emergenza qualche tempo fa, quando tantissime auto sono state richiamate per un difetto, per la precisione circa 250 mila. Il fatto è accaduto in Brasile, dove la casa di Torino vanta un mercato molto importante, ed alcuni dati ufficiali sono stati diffusi proprio dal marchio italiano.
Ufficialmente, il richiamo ha visto coinvolte 100.188 Uno, 54.077 Grand Siena, 12.997 Doblò, 70.884 Palio e 19.624 Fiorino. Si tratta di cifre davvero altissime, che testimoniano una problematica piuttosto grave e che ha avuto un grave impatto sulla reputazione e sulle quote di mercato della casa di proprietà del gruppo Stellantis.
Il problema è legato al momento in cui una di queste auto entra in collisione con un altro veicolo, con un’eccessiva pressione interna che porterebbe al danneggiamento del gonfiatore con espulsione seguente di frammenti di metallo. In questo caso, ovviamente, ne scaturirebbe un grosso pericolo per coloro che si trovano all’interno della vettura, ed è normale che la FIAT ci abbia voluto vedere chiaro richiamando questi modelli.
In seguito, non sono arrivati poi grandi aggiornamenti, ma alcune voci parlano del fatto che il problema sia stato risolto. Eventi del genere possono capitare, visto che, nella catena di montaggio, può sempre scapparci il problema imprevisto, e l’importante è cercare di metterci una pezza, nella speranza che non sia troppo tardi.
Nella società contemporanea, si cerca sempre di limitare al massimo i rischi, perché anche il minimo difetto di progettazione, in caso di incidente, è riscontrabile in base ad analisi e rilievi, che potrebbero costringere il costruttore a passare dei guai molto pesanti. La casa di Torino ha preso subito provvedimenti, nella speranza che guasti del genere non si ripetano.
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