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Quanto costa una cena da Antonino Cannavacciuolo: cifra assurda

Published by
Giovanni Cristiano

Mangiare in un ristorante stellato è un sogno per molti, tra questi troviamo Villa Crespi dello chef Antonino Cannavacciuolo. Ma quanto costa una cena? I prezzi sono alti.

La cucina ha preso sempre più una direzione gourmet, mettendo da parte, in un certo senso, il lato tradizionale. Il settore italiano è composto da tanti protagonisti in tal senso, tra questi troviamo lo chef campano Antonino Cannavacciuolo.

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Antonino Cannavacciuolo ha raggiunto grande successo non solo come chef ma anche come personaggio televisivo. Questa combinazione ha portato un grandissimo interesse verso di lui e la sua Villa Crespi presente in Piemonte, precisamente a Orta San Giulio.

Conoscendo l’importanza dello chef Cannavacciuolo e della sua qualità in cucina, possiamo immaginare che una cena a Villa Crespi conduca a dei costi decisamente alti cosa che in parte non sorprende dato che si parla di uno chef stellato, come anche nel caso di Bruno Barbieri e il suo ristorante. Andiamo a vedere, dunque, quanto costa una cena da Antonino Cannavacciuolo.

Antonino Cannavacciuolo, quanto costa una cena in Villa Crespi? Prezzi altissimi

Villa Crespi di Antonino Cannavacciuolo è una delle mete che molti italiani sognano. Un ambiente che regala di sicuro un’esperienza totalmente nuova e difficilmente replicabile. Per una cena, il menù propone due menù degustazioni oppure un menù alla carta con le varie portate. Qualsiasi scelta, il prezzo finale supera le tre cifre.

Partiamo dai menù degustazione: il primo è chiamato itinerario dal sud al nord Italia e propone trota in carpione; scampi crudi alla “pizzaiola”, acqua di polpo; linguina di Gragnano, calamaretti, salsa al pane di segale; triglia, cime di rapa, provola affumicata; vitella giovane piemontese, la sua coda; pre dessert; pastiera. Tutto al prezzo di 260 euro a persona.

Il secondo menù prende il nome di mettici l’anima e propone: trota in carpione; animella alla boscaiola; lumache, rapa bianca, bagnetto verde; plin di anatra, zuppetta di fegato grasso, latte di bufala, lampone; rane al burro, chantilly di aglio, crocchette di riso Zizania; anguilla, agrumi e zenzero; intermezzo: evasione di gusto; pre dessert; lampone e rafano. Tutto al prezzo di 290 euro a persona. Ad entrambi i menù, con 30 euro a persona, è possibile abbinare un degustazione di vini e selezioni di formaggi.

Menù alla carta di Villa Crespi

Oltre i due menù degustazioni, Villa Crespi di Antonino Cannavacciuolo permette anche la scelta alla carta. Partiamo dagli antipasti, qui troviamo: tonno vitellato 70 euro; scampi crudi alla “pizzaiola”, acqua di polpo a 90 euro; cubo di carne di Boves, cipolla e zucca marinata, caviale e ostrica a 90 euro; sedano rapa, frutto della passione, aglio nero a 60 euro; lumache, rapa bianca, bagnetto verde a 60 euro; rane al burro, chantilly all’aglio, crocchette di riso Zizania a 70 euro.

I primi proposti dallo chef campano sono 5: riso carnaroli, bottarga, midollo e ostriche a 70 euro; linguina di Gragnano, calamaretti, salsa al pane di segale a 70 euro; stesso prezzo anche per lo spaghetto allo zafferano, ricci di mare, quinoa croccante e plin di anatra, fegato grasso, cremoso di latte; a 60 euro troviamo il cappellaccio alla genovese, quinto quarto di piccione.

Per il secondo spazio sia al pesce che alla carne. Per il pesce abbiamo: a 60 euro la triglia, cime di rapa, provola affumicata; ad 80 euro troviamo 3 piatti possibili, il rombo chiodato, conchigliacei, alghe marine, carciofi; branzino, invidia e arancio; sgombro, avocado, caviale e champagne. Passiamo alla carne abbiamo: rognone cotto nel suo grasso, scalogno confit e mango a 70 euro, stesso prezzo per l’animella alla boscaiola; mentre per 2 persone a 140 euro abbiamo la spalla di agnello glassata alle spezie.

Chiudiamo con la sezione dei dessert dove abbiamo tutti a 30 euro: olio, olive e olivello; mango, carota e agrumi; lampone e rafano; pastiera; il fungo. Per chi volesse, sempre a 30 euro, la selezione di formaggi. I prezzi sono sicuramente molto alti e tale aspetto permette di comprendere la qualità messa in campo dello chef, una qualità che porta Cannavacciuolo guadagni molto alti.

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