L’inflazione è tra i tassi che più preoccupano ma ci sono alcuni prodotti che vedono aumentare il loro prezzo indipendentemente da questo indicatore. Ecco in che modo.
In questi ultimi mesi si è parlato molto di inflazione e di come essa abbia influito in maniera decisamente negativa sui prezzi dei vari prodotti. Ma ci sono alcuni beni, però, che non rientrano in questo discorso: in sintesi, il loro prezzo aumenta in maniera autonoma.
Lo scenario economico e finanziario sia italiano che europeo non è affatto facile. Fino a qualche mese fa, in Italia, l’inflazione segnalava picchi altissimi, percentuali che non si palesavano da diversi anni. Nonostante quei dati, non sempre i prodotti sono aumentati per colpa dell’inflazione, ci sono delle eccezioni che hanno messo in luce alcuni problemi sul lato dei prezzi di consumo.
Come riporta l’Istat, l’inflazione è calata toccando il 10% su base annuale ma tale calo non è stato seguito da alcuni prodotti specifici come quelli lavorati, beni per la casa e altri ancora. Dunque, tanti prodotti sono completamente slegati da questi indicatori e vediamo quali sono questi prodotti che vedono comunque aumentare il loro prezzo.
L’inflazione ha sicuramente colpito tanti beni a cui i consumatori fanno riferimento ma ci sono altri prodotti, invece, che viaggiano su un binario completamente staccato. Qui troviamo gli alimenti lavorati come gli insaccati oppure quelli durevoli e non durevoli come auto, elettrodomestici, medicinali.
Sono soprattutto i prodotti durevoli e non durevoli ad evidenziare prezzi alti nonostante il calo del tasso dell’inflazione. In generale, secondo l’Istat, si è passati da un +6,1% ad un +6,7% per quelli non durevoli: qui abbiamo i beni non durevoli per la casa che sono passati da +14,1% a +14,6%, la fornitura d’acqua che ha visto un aumento che ha condotto la percentuale a 4,4% rispetto al 3,5% precedente. Anche per i medicinali, il prezzo ha subito una variazione in avanti arrivando ad un +0,3% rispetto al -3,7% precedente.
Lo stesso discorso vale anche per i prodotti durevoli con una percentuale che è passata da 6,4% ad un +6,8%. Un aumento causato soprattutto dai grandi elettrodomestici per la casa che hanno visto salire la quota fino ad un +11,2%. In questo ambito rientrano anche i prodotti per la cura della persona con percentuale che è andata da +8,6% a 14,3%. Flessione, invece, per i prodotti telefonici e telefax dove da un -5,9% si è passati ad un -2,2%.
Tutti questi dati ci fanno capire come questi aumenti impattano maggiormente sulle fasce basse. Incidenza che aumenta maggiormente se si considera che anche i servizi per la propria casa aumentano senza tener conto dell’inflazione. In questo caso abbiamo un aumento del +3,2% che è dovuto alla manutenzione dell’abitazione e dei suoi servizi. Non solo servizi, quindi, ma l’aumento ha coinvolto anche gli affitti, anche se in questo caso molto dipende dal tasso d’inflazione.
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