Il GPL è una tecnologia che non tutti conoscono, ma su cui oggi proveremo a darvi qualche dritta. Ecco quanto costa fare 100 km.
Da qualche ora circolano diverse domande, relative al destino delle auto a benzina, diesel e GPL, alimentate dal motore termico. Tutte queste tecnologie, infatti, andranno a sparire dalla produzione e dal reparto vendite a partire dal primo gennaio del 2035, quando sarà possibile per i costruttori vendere soltanto vetture elettriche.
L’Europa è alla fine riuscita ad imporre la sua legge, e siamo certi che dietro ci sarà sicuramente una qualche motivazione particolare, visto che le EV non sono di certo la soluzione contro l’inquinamento. La produzione e lo smaltimento delle batterie è infatti un grande pericolo per il nostro pianeta, e la speranza di moltissima gente è che la situazione cambi nei prossimi anni, anche se l’Unione Europea sembra decisa a non tornare sui suoi passi.
Nella giornata odierna, andremo a chiarire una curiosità che hanno in molti in questo periodo di forti rincari. L’auto a GPL conviene ancora o non porta a particolari benefici? Siamo sicuri che la risposta che troverete nelle prossime righe vi farà felici, anche se queste auto hanno ormai gli anni contati.
Al giorno d’oggi, fare 100 km con un’auto spinta a GPL costa circa 7,3 euro, e la cosa che conferma la convenienza di questo combustibile è il fatto che se viene utilizzata a benzina, richiede una spesa di circa 11,3 euro per coprire la medesima distanza, un vantaggio non da poco soprattuto per chi deve coprire distanze importanti.
Attualmente, il GPL costa tra gli 0,7 e gli 0,9 euro al litro, e resta, ovviamente, il tipo di combustibile più economico che esiste sul mercato. Tuttavia, anche questa tecnologia non avrà un futuro tanto lungo, visto che come le benzina ed i diesel, anche le auto che montano tale impianto subiranno lo stop alla produzione ed alla vendita.
La conferma definitiva è arrivata proprio in queste ultime ore per mezzo dell’ultima votazione che si è tenuta a Strasburgo, al Parlamento Europeo. Se c’è una cosa positiva in tutto questo è il fatto che, a partire dai prossimi anni, le vetture con motore termico andranno via via svalutandosi, iniziando a costare sempre meno.
Ciò va in netta controtendenza con i prezzi alle stelle di oggi, soprattutto per quello che riguarda l’usato, ma per gli haters delle auto elettriche questa è una consolazione che equivale ad un brodino, la cosiddetta goccia nel mare. Ricordiamo che l’acquisto di una vettura a motore termico sarà consentito sino al 31 gennaio del 2034, ovvero poche ore prima dello stop completo, che ricordiamo, per ora riguarda soltanto l’Unione Europea e non gli altri continenti o gli stati che non ne fanno parte.
Sono tante le paure delle imprese e degli automobilisti, alla luce anche degli altissimi costi di produzione che hanno le auto elettriche. Tutto ciò, ovviamente, va poi a riflettersi sul prezzo di acquisto, ed infatti, almeno in Italia, è impossibile comprare una EV spendendo cifre convenienti.
La meno costosa sul mercato è la Dacia Spring, che parte da poco più di 20 mila euro, e l’obiettivo della FIAT è quello di cambiare le carte in tavola con la nuova Panda che arriverà tra qualche mese, e che sarà elettrificata. Tutti gli altri tipi di combustibile, ormai, hanno davvero le ore contate, e ci sono poche speranze su un eventuale ripensamento.
Se qualcosa dovesse cambiare, non ne sapremo nulla prima del 2026, visto che una rivalutazione del caso potrebbe avvenire proprio in quella data. La manovra riguarda anche gli autobus urbani, che dovranno essere elettrificatti addirittura entro il 2030, con cinque anni di anticipo rispetto alle auto.
I pullman, gli autotreni ed altri mezzi pesanti, invece, potranno ancora essere spinti dal motore termico, ma entro il 2040 dovranno tagliare del 90% le emissioni di CO2 per continuare a circolare. Si tratta di una sfida enorme, così come tutto il resto che dovrà affrontare il settore automotive verso la mobilità sostenibile.
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