La truffa del finto operatore bancario sta colpendo sia anziani che giovani. Di recente sono stati persi oltre 2.000 euro. Vediamo come avviene e cosa evitare per salvaguardare il proprio conto.
Molto spesso pensiamo che le truffe informatiche e telefoniche possano colpire solo gli anziani, quelle persone che hanno poca dimestichezza con queste cose ma non è affatto così. A prendere sempre più campo, colpendo anche i giovani, è la tecnica dello Spoofing combinata con quella del Vishing.
Nell’ultimo periodo, le frodi sono aumentate a dismisura andando a colpire decine e decine di persone. In questo caso, a prendere sempre più spazio è la truffa del finto operatore di banca, con gli hacker che si fingono di rappresentare l’istituto bancario della potenziale vittima.
Questa modalità di truffa non è certamente nuova ma colpisce ancora oggi tramite l’astuzia dei criminali. La truffa del finto operatore parte da un semplice SMS ma sfocia, poi, in un contatto diretto tra le parti ed è proprio in quel momento che gli hacker fanno scattare la propria trappola.
Le segnalazioni ricevute dai Carabinieri nel corso delle scorse settimane sono state tantissime. La truffa del finto operatore di banca parte da un SMS dove alla vittima si annuncia di un tentativo in corso per cambiare le credenziali di accesso all’home banking e lo si invitava a cliccare nel link presente per bloccare il tutto inserendo le proprie informazioni.
Se si procede tramite il link si concederanno tutti i dati ai truffatori, se non lo si fa si riceverà una telefonata proprio dal finto operatore. Lo stesso andrà a spiegare di come la situazione sia complessa data la presenza di alcuni tentativi di prelievo ed è per questo motivo che si doveva bloccare la carta.
La telefonata è un passaggio importante perché è lì che i truffatori vogliono farsi dare fiducia dalla potenziale vittima. Una volta ottenuta, accoglieranno tutti i dati per procedere verso il loro obiettivo. In questa frode, il criminale prima fa svolgere alcune operazioni alla vittima tramite home banking e poi allo sportello.
Una truffa molto semplice dato che avviene al telefono ma che continua a fare danni abbastanza importanti proprio come la frode del “sì” al centro di un vero e proprio allarme.
Come sottolineato in precedenza, sono sempre di più le truffe che hanno questa impronta. Dobbiamo tenere a mente, quando ci arriva una comunicazione del genere, che gli istituti non operano mai in questo modo. Non raggiungeranno l’utente con un SMS oppure una mail con all’interno link o allegati.
Quando siamo in presenza di questo tipo di comunicazione, non dobbiamo fare altro che contattare i canali ufficiali dell’ente di riferimento, in modo che si vada a spiegare la situazione e verificare se il messaggio è autentico o meno. Non facciamoci prendere dall’ansia o da qualsiasi altro sentimento, manteniamo la calma e non concediamo nella maniera più assoluta i dati personali e del nostro conto.
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