Arrivano buone notizie sul fronte del prezzo del gas, il dato segnalato di recente è storico e non si verificata dal 2021. Vediamo di quanto è calato e qual è la situazione che si potrebbe verificare nei prossimi mesi.
Per lungo tempo, il prezzo del gas è stato un problema fortissimo dei cittadini italiani ma per loro, su questo ambito, sembra stia cambiando. L’attuale presso di questo elemento ha segnalato una riduzione davvero importante, non accadeva dal dicembre 2021.
Da più di un anno, il prezzo del gas si è mostrato tramite cifre altissime, le stesse che hanno accompagnato diverse bollette nell’arco del 2022. Dopo 18 mesi a dir poco complicati, però il prezzo di questo elemento è sceso sotto i 50 euro, un dato impressionante e che, visti gli ultimi mesi, rappresenta un record.
Dall’inizio del 2023, tutti gli indicatori che fanno capo al costo del gas si sono mostrati in discesa del 34,7% e, di recente, i future Ttf sono andati a chiudere con un prezzo di 49,5 euro al megawattora. Tutti questi dati portano, quindi, a chiedersi se la situazione di emergenza è finalmente rientrata oppure dovremmo aspettarci altri rialzi.
Questo aumento del prezzo non deve illudere che tutta la pressione economica sia alle spalle. Come riporta QuiFinanza, gli analisti hanno evidenziato che la probabilità dell’aumento in bolletta è comunque alta. In caso ci fosse un ritorno forte delle basse temperature, i costi potrebbero nuovamente alzarsi. Stesso dicasi se si parla della concorrenza con i mercati del continente asiatico.
La protezione a qualsiasi capovolgimento negativo è rappresentato dai maggiori livelli di stoccaggio, in questo ambito l’Italia rispetta pienamente la media europea anche se risulta essere tra gli ultimi paesi. Altro fattore da non dimenticare è il ruolo della Russia di Putin che continua ad essere fondamentale in caso di approvvigionamento del gas.
Rispetto al picco di agosto 2022, i prezzi si sono ridotti in maniera a dir poco significativa. Prima della guerra in Ucraina, il prezzo del gas si attestava a 75 euro al megawattora. Una cifra abbastanza vicina a quella segnalata di recente e innescata da vari fattori.
In prima battuta, l’inverno attuale è stato mite e questo ha portato i consumi ad abbassarsi, si aggiunge anche una certa diversità di approvvigionamenti e un richiamo sempre più forte al gas naturale liquefatto da Stati Uniti e Qatar.
Per il 2023, quindi, la guardia deve rimanere sempre alta perché il prezzo di questa materia è comunque alto rispetto alla media dello stesso periodo. Inoltre, la partita non si chiude con questo inverno ma si dovrà valutare anche il prossimo ed è lì che bisognerà vedere lo scenario di riferimento tenendo conto anche dell’ambiente. Nel frattempo, quindi, la situazione è in miglioramento ma per i consumatori non è ancora tempo di esultare. Per loro c’è la possibilità di evitare sprechi tramite 5 applicazioni che salvano la vita, così da salvaguardare la natura e il proprio portafoglio.
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