Qual è il posto più sicuro in aereo in caso di incidente? La storia dei disastri ci insegna a scegliere quello migliore.
Uno studio su ben 50 incidenti aerei ha evidenziato quelli che potrebbero essere i posti più sicuri per affrontare un evento di questo tipo.
Sono stati tantissimi gli incidenti che hanno coinvolto degli aerei ma in alcune circostanze alcuni passeggeri non hanno riportato il benché minimo problema. Per citare un caso, il 6 luglio 2015 all’aeroporto di San Francisco il Boeing 777 si scontra con un frangiflutti presente ai lati della pista, lo scontro ha portato un elevato numero di feriti fatta eccezione per il passeggero seduto al 31E non ha accolto nessuna conseguenza. Il posto era nel corridoio centrale nella zona posteriore della fusoliera.
Questo è solamente un caso ma ci sono stati altri episodi che hanno visto i passeggeri essere seduti in una certa zona dell’aereo, salvarsi. Gli esperti, però, sottolineano che ogni caso fa storia a sé dato che ci sono delle variabili da considerare. Dall’altra parte, però, è innegabile che alcuni posti portino ad un alto numero di sopravvivenza rispetto ad altri.
La posizione “ideale” viene spesso dipinta anche come una delle più scomode, questo perché si tratta del sedile centrale, che costringe a condividere entrambi i braccioli con i passeggeri sia a destra che a sinistra ed è esattamente a metà tra i corridoio e la punta e coda del veicolo oppure, in caso di aerei per viaggi di media o corta distanza, affaccia sul corridoio. Questa postazione, però, ci conduce al 74% di probabilità di uscire senza problemi da un incidente.
Questa informazione viene in superfice grazie ad una ricerca condotta dal Corriere avvenuta grazie alla consultazione del database CRSTG della società dell’aviazione americana. Il database conteneva dati su tanti incidenti avvenuti nel mondo, non andando a considerare quelli in cui tutti i passeggeri sono morti. Si è posto l’accento soprattutto sulle conseguenze fisiche: se una persona è morta, se una è sopravvissuta e in quale maniera.
Queste indicazioni analizzano 50 incidenti, a partire dal 1969 fino al 2013 con l’episodio di San Francisco. Dai numeri si è sottolineata anche una certa coerenza con le ricerche fatte in passato.
Stando ai dati, la percentuale di sopravvivenza aumenta sempre più se si va verso il fondo dell’aereo. Tutto dipende da come l’aereo è strutturato ma in classe Business o prima, come rileva il Corriere, la probabilità è del 40%, numero che sale al 57% se si siede in un posto che arriva in prossimità delle ali mentre nella sezione della fusoliera si arriva al 62%. Oltre il 70% se il posto è nell’ultima parte prima dei bagni e della zona posteriore del veicolo, si arriva così al famoso 74% che riguarda i posti presenti lungo il corridoio o in mezzo ai due corridoi.
Uno dei massimi esponenti nell’ambito degli incidenti aerei il professore Ed Galea che svolge il suo ruolo all’Università di Greenwich. Il docente ha sottolineato che, spesso, la morte dei passeggeri arriva perché non riescono a lasciare l’aereo in 90 secondi, un tempo che rispecchia la norma internazionale.
I vari ricercatori sono concordi sul fatto che ogni passeggero dovrebbe seguire tutte le istruzioni che sono spiegate prima della partenza. Punto focale è quello di non distrarsi sia prima che dopo il decollo così come non bisogna ascoltare musica in cuffia, dormire o qualsiasi altra attività di questo tipo. L’aumento della sopravvivenza, come evidenziato da Ed Galea, si palesa tramite la regola delle 5 file. Una regola, quella di sedersi non oltre le 5 file da un’uscita di emergenza, nata dopo aver intervistato più di 2.000 sopravvissuti e andando ad analizzare 105 episodi.
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