I contributi versati indebitamente potranno essere rimborsati dall’Inps ma solo a determinate condizioni (e a specifiche categorie).
Un rimborso per i contributi previdenziali versati ma non dovuti. Una procedura concessa dall’Inps per il recupero di quegli importi in eccesso già corrisposto alla Previdenza Sociale, seppure non richiesti ai fini pensionistici.
L’Inps lo prevede, sì, ma solo per determinate categorie di lavoratori, ai quali è concesso il rimborso previa domanda. Si tratta, nello specifico, di una misura rivolta ad artigiani e commercianti, la cui quota contributiva risulta in eccesso rispetto al dovuto. Posto che l’Inps concede il rimborso solo in presenza di casi comprovati di discrepanza sul piano contributivo, la verifica del proprio status previdenziale sarà necessaria per evitare di incorrere in errori, quali mancanze e, come in questo caso, aggiunte non previste. Il controllo potrà essere effettuato consultando l’estratto conto online, oppure richiedendolo direttamente all’Istituto tramite Contact center (all’803 164, numero gratuito da rete fissa) o utilizzando i servizi telematici.
Nel caso in cui, all’atto della verifica, il contribuente riscontrasse una quota di versamento eccessiva, sarà tenuto a informare l’Istituto stesso che, a sua volta, provvederà alla verifica dello stato effettivo. L’eventuale presenza di contributi in eccesso potrebbe essere dovuta a errori quali il versamento presso un’errata Gestione o per rapporti di lavoro inesistenti. Va precisato che, in assenza dei requisiti richiesti, la domanda non sarà accolta dall’Inps e l’assicurato non potrà ricevere il rimborso richiesto. Lo stesso accadrebbe anche in caso di dolo. Non esistono, tuttavia, vincoli di sorta sulle tempistiche relative alla domanda. L’istanza, infatti, potrà essere presentata in qualunque momento, in fase successiva al controllo.
Sarà premura del contribuente interessato procedere alla presentazione dell’istanza seguendo le direttive dettate dall’Istituto, alla cui decisione sarà rimessa l’accettazione o il respingimento. Il soggetto che ritiene di aver versato una somma contributiva in eccesso, potrà accedere al servizio dedicato tramite il proprio Cassetto previdenziale, all’interno del quale dovrà selezionare la voce “Domanda di rimborso di contributi indebitamente versati”. Il protocollo prevedrà dapprima la compilazione dei campi obbligatori (qualora si agisse tramite il portale ufficiale dell’Inps sarà obbligatorio il possesso di un sistema di identificazione digitale) e, successivamente, le operazioni di verifica da parte dell’Istituto. È la Legge n. 241/1990 a stabilire i tempi di lavorazione, stimati in 30 giorni. L’istanza dovrà essere presentata in base al domicilio fiscale del contribuente al momento in cui è stata presentata la propria dichiarazione dei redditi.
Sarà tramite quest’ultima, infatti, che verrà percepito l’eventuale rimborso. Prima di procedere all’istanza, l’assicurato potrà visualizzare il proprio importo direttamente all’interno del Cassetto previdenziale di riferimento (in questo caso Artigiani e Commercianti), chiedendo il rimborso senza aggiunta di interessi. In alternativa, potrà procedere con l’indicazione del debito oggetto di compensazione, sul quale pareggiare tramite l’eccedenza dei contributi già versati. In alcuni casi specifici, i tempi di lavorazione dell’istanza potranno essere dilazionati. Ad esempio, se l’eccedenza riguardasse la pensione di vecchiaia, con responsabilità demandata all’Unità organizzativa del funzionario competente, i tempi stimati corrispondono a 55 giorni. Addirittura 90 per il medesimo caso ma in cumulo e totalizzazione.
Artigiani e commercianti avranno quindi a disposizione il loro Cassetto previdenziale per comunicare direttamente con l’Inps, in corrispondenza a una politica di prossimità da remoto attuata negli ultimi anni da parte della previdenza sociale. La consultazione del Cassetto è riservata a tutti gli iscritti alle Gestioni di riferimento e consentirà di procedere alla verifica non solo della propria posizione contributiva ma anche delle altre, eventuali situazioni (debitorie o creditorie, ad esempio) a carico del contribuente. Tramite questa opzione, sarà possibile procedere sia alla richiesta di compensazione contributiva che di riduzione delle sanzioni, oltre che alla dilazione amministrativa. Un canale preferenziale di comunicazione ma anche di interazione diretta tra cittadino e previdenza.
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