Il Ministero della Salute ha comunicato il ritiro di alcune mandorle sgusciate per un rischio chimico. Il comunicato e tutti i dettagli sul richiamo alimentare.
Il comparto alimentare è talmente vasto che di tanto in tanto porta il Ministero della Salute a pubblicare comunicati a scopi precauzionali per un problema, eventuale, molto serio. Questa volta è toccato alle mandorle sgusciate vendute da ben 2 marchi diversi.
Quanto comunicato dall’autorità, le mandorle sgusciate vendute con marchi Movida Catering, Dattilo e I&D Srl avrebbero palesato un rischio chimico. Il comunicato, ricordiamo, è avvenuto in maniera precauzionale per far sì che gli eventuali consumatori non andassero a consumare il prodotto e lo restituissero al punto vendita di riferimenti.
La segnalazione è arrivata perché questi prodotti potrebbero presentare un rischio chimico, precisamente di aflatossine. Quest’ultime si possono sviluppare tramite coltivazione, raccolto e immagazzinamento dei cereali, frutta a guscio, arachidi, spezie e frutta secca. Una proliferazione che aumenta sempre più in situazione di forte caldo e umidità.
Sono vari i prodotti che sono finiti sotto la lente di ingrandimento del Ministero della Salute. Partiamo con Dattilo che offre bustine da 40 grammi con numero di lotto 277/22 e 290/22; abbiamo poi gli articoli da 700 grammi da parte di Movida Catering con lotto 270/22, 273/22 e 294/22.
I prodotti sono tutti commercializzati dalla società I&D Srl con sede e Frattamaggiore, Napoli. Il Ministero, come citato in precedenza, solletica chi ha acquistato questi prodotti di non consumarli e riportarli indietro così da ridurre ancora di più il rischio.
Questo rischio chimico viene prodotto dall’attività metabolica che hanno alcuni funghi. Attualmente sono conosciuti 17 tipi di aflatossine dove ben 5 risultano essere tossici: B1, B2, G1, G2 e M1.
I rischi per la nostra salute arrivano in un arco temporale sul breve e medio periodo e possono portare anche ad una tossicità cronica. L’obiettivo principale di questa sostanza è il fegato, con conseguenza davvero molto pericolose.
Soprattutto sulla aflatossina B1, M1 e quelle totali, l’Unione Europa ha messo in atto un regolamento 1881/2006 dove ha chiarito la soglia massima possibile all’interno di prodotti come cereali, frutta secca e spezie.
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