Potrebbe snellirsi l’iter dell’assunzione da parte dello stato di poliziotti e vigili del fuoco. Come funzioneranno in questo modo i concorsi per i vigili del fuoco e Polizia?
Il processo burocratico in moltissime situazioni è a dir poco farraginoso e porta ad una lentezza che rende difficile la vita sia delle istituzioni sia dei cittadini. Ora, però, sempre che sui concorsi per vigili del fuoco e Polizia qualcosa stia seriamente cambiando.
Chi ha svolto almeno un concorso nella propria vita sa come sia difficile arrivare alla meta. Non solo per le varie prove che ci sono ma anche per i tempi, in alcuni casi biblici, che spesso si verificano. Tutto questo potrebbe svanire presto dopo l’approvazione da parte della commissione Affari costituzionali del Senato di un provvedimento che rientra nel decreto Milleproroghe.
Questo emendamento ha il compito di andare a snellire l’iter che porta all’assunzione nei corpi delle Forze armate, vigili del fuoco, Polizia, guardie penitenziarie e quelli addetti alla messa in atto della pena minorile. Ecco i possibili cambiamenti che potrebbero esserci già a partire dai prossimi mesi.
La proposta è partita da Fratelli d’Italia e rientra nel progetto delle tante assunzioni previste per l’ambito delle Forze Armate. Dato l’alto numeri di nuove unità, la commissione Affari costituzionali del Senato ha dato il primo ok all’emendamento che lo porterà in Senato per il definitivo via libera.
Il tempo, ad oggi, per finalizzare un concorso è dai 2 ai 3 anni e porta i vincitori ad entrare nel sistema tempo dopo la reale richiesta. Da questo punto, quindi, si è voluto rendere più fluido un meccanismo che ad oggi si mostra ancora complesso.
Se questo emendamento dovesse ricevere il via libera dall’aula, sarebbe una grande svolta per quanto riguarda le pratiche concorsuali. Dall’altra parte, al momento non si conosce in che modo si voglia rendere l’iter più semplificato.
Per comprendere tale evoluzione, come riportato da Money, si deve far riferimento ad un emendamento simile contenuto all’interno del decreto Pnrr. In quel caso si prevedeva di unire la prova scritta e orale in un unico esame con un quiz a risposta multipla. Altra ipotesi è l’inserimento di apparecchiature tecnologiche che diano la possibilità di eseguire le prove anche in diverse zone d’Italia, un esempio chiaro di quanto detto è la videoconferenza. Stessa volontà espressa anche per la formazione che dovrà avvenire dopo aver vinto il concorso.
Le modalità, dunque, sono ancora da decidere ma sembra che si vada sempre più nella direzione di snellimento dell’iter burocratico che permetterebbe di accogliere nuove unità al momento giusto e non dopo anni. Dall’altra parte, tale snellimento giova anche ai tanti candidati che andrebbero a ricevere la posizione nei tempi adeguati. Inoltre, questa semplificazione sarebbe molto importante dato che le Forze Armate sono alla ricerca di tanto personale, tra i settori che hanno attivato concorsi in tal senso troviamo la Polizia.
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