Il Bonus mobili può essere incluso nell’ambito delle ristrutturazioni, permettendo una detrazione anche sugli elettrodomestici.
L’ambito delle detrazioni IRPEF è piuttosto esteso. Anche perché, contrariamente alle aspettative, la maggior parte delle agevolazioni fiscali è stata mantenuta anche con la Legge di Bilancio 2023.
Ne consegue che, per le spese più elevate, i contribuenti avranno la possibilità di beneficiare di una serie di importanti benefici sui versamenti IRPEF, sia nell’ambito di interventi massicci (come il Superbonus) che in caso di quelli più limitati, come la ristrutturazione. Proprio nel quadro dei bonus connessi al rifacimento degli interni domestici, il dossier agevolativo mette a disposizione dei sotto-interventi, detraibili totalmente o in parte, volti a semplificare il piano di spesa e, soprattutto, a rientrare in buona parte di quanto sborsato. Sia ottenendo sconti diretti in fattura che, naturalmente, accedendo alle detrazioni fiscali. A patto che tali interventi rientrino in un complesso più ampio.
È il caso del cosiddetto Bonus mobili, valido per l’acquisto di grandi pezzi di mobilia e di elettrodomestici di ampio volume destinati a essere parte dell’arredo di un immobile in fase di ristrutturazione. E, per questo, già soggetto ad agevolazione. Bisogna innanzitutto tener presente il tetto massimo di spesa: 8 mila euro per l’anno 2023, con discesa a 5 mila nel 2024, incluse le eventuali spese di trasporto e montaggio. Detrazione che, come avviene anche per altri bonus simili, viene ripartita in dieci quote annuali di importo costante. Il tetto di spesa è di fatto dimezzato dall’introduzione dell’agevolazione, nel 2021, quando era stato fissato a ben 16 mila euro (10 mila nel 2022).
Il Bonus mobili figura come una detrazione IRPEF a tutti gli effetti. Con l’obbligo, per questo, di configurare tutte le spese effettuate nell’ottica della tracciabilità. Carte di credito, di debito oppure bonifico: non saranno concesse altre forme di pagamento al fine di usufruire del bonus in questione.
È inoltre importante ricordare che il Bonus mobili non prevede la detrazione al 65% in caso di riqualificazione energetica dell’edificio. Gli interventi relativi all’impianto di pannelli solari, fotovoltaici o di dispositivi di climatizzazione invernale, non saranno validi per giustificare l’adesione al bonus. Gli interessati, in sostanza, saranno esclusivamente coloro che, entro il 31 dicembre 2024, avranno effettuato l’acquisto di mobilio o di elettrodomestici nuovi di classe non inferiore ad A (forni), E (lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie) ed F (frigoriferi e congelatori). Il tutto, nell’ambito di interventi di ristrutturazione edilizia effettuati a partire dall’1 gennaio dell’anno precedente all’acquisto.
Un caso particolare riguarda quegli interventi di ristrutturazione edilizia nell’ambito dei quali la vecchia abitazione viene suddivisa in due appartamenti. Nel linguaggio tecnico, si parla di interventi di recupero edilizio, volti all’accorpamento di unità abitative precedentemente diverse fra loro. O, in alternativa, del caso contrario, ossia la suddivisione di un’unica unità in più immobili. In questa circostanza, la detrazione sull’acquisto di mobili ed elettrodomestici potrà essere effettuata, a patto che si tenga conto delle unità immobiliari censite in catasto all’inizio degli interventi. Non faranno fede, dunque, quelle risultanti alla fine dei lavori di recupero edilizio. Fra tali interventi, a ogni modo, non saranno compresi quelli relativi alla realizzazione di box auto o altre pertinenze rispetto all’abitazione principale.
Se gli interventi di efficientamento energetico in sé non vengono considerati nell’ambito della detrazione del 65%, il discorso cambia qualora a essere cambiata fosse una caldaia. La sostituzione di un impianto di regolazione termica figura fra gli interventi di manutenzione straordinaria. E, per consentire l’accesso al Bonus mobili, è necessario che tale lavoro di sostituzione sia volto a un risparmio energetico rispetto alla preesistente condizione. Sarà tuttavia obbligatoria la presentazione di adeguata documentazione che comprovi lo scatto in termini di prestazioni energetiche. La percentuale detraibile sarà del 50%, indipendentemente dall’importo delle spese sostenute, sempre calcolata su un tetto massimo di 8 mila euro peri l 2023.
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