La volontà di proteggere i ragazzi dall’ambito dei social network si fa sempre più forte. Arriva l’età minima per iscriversi? L’idea parte dal Telefono Azzurro ma trova terreno fertile nel governo italiano.
Il web è sicuramente un ambito non molto sicuro e a cui prestare molta attenzione, soprattutto se si è giovanissimi. Iscriversi ai social network, oggi, è possibile ad ogni età ma tale scenario potrebbe presto mutare in ottica della sicurezza dei bambini e ragazzini.
In occasione del Safer Internet Day, evento che si realizza ogni anno e imbastita dalla Commissione Europea per rendere l’uso del web maggiormente consapevole, il Telefono Azzurro ha presentato in aula ben sette proposte utili a salvaguardare i più giovani dalla rete e dai social network.
Una delle sette proposte riguardava proprio l’aumento della soglia d’età per potersi iscrivere ai social, o comunque navigare in rete. La soglia, secondo la proposta dell’associazione, passerebbe dai 14 anni attuali ai 16 anni. Un piccolo spostamento che avrebbe come obiettivo la tutela dei diritti dei più piccoli, un tassello ha spiegato il presidente dell’associazione che pare chiesto anche dai ragazzi.
Il Telefono Azzurro nel suo intervento ha sollecitato l’intervento dei legislatori andando a proporre all’attuale esecutivo di rendere nulli i contratti stipulati con i fornitori di questo settore virtuale dai ragazzi sotto i 16 anni con l’aggiunta di obbligare chi vende il servizio di verificare l’età.
Per quanto riguarda il tema di reati online, la onlus ha indicato il potenziamento del garante della privacy come passaggio necessario. Tra i reati troviamo quello chiamato sextorsion, infatti, parte da una richiesta di pagamento a seguito della minaccia di diffusione di contenuti in cui la vittima viene mostrata in atteggiamenti privati espliciti.
Le altre proposte del Telefono Azzurro riguardano il rafforzamento del 114, Emergenza infanzia, tramite un collegamento di emergenza in applicazione. In aggiunta, introdurre l’educazione civica digitale e nuovi vertici che vadano a stilare l’agenza virtuale dei bambini.
Quanto esposto dal Telefono Azzurro, nella persona del suo presidente Caffo ha trovato piena apertura da parte dell’attuale esecutivo italiano. A parlare, come riportato il portale Wired, è stato il viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali Maria Teresa Bellucci. Il viceministro è intervenuto nel corso dell’evento sottolineando di come la tutela dei bambini e degli adolescenti sia una priorità in relazione alla sfera digitale.
Ha aggiunto due termini che si devono collegare alle istituzioni e alle piattaforme: responsabilità e consapevolezza. Sia chi governa che le piattaforme devono avere la capacità di dare strumenti utili e idonei in base all’età. Anche la scuola, sottolinea il viceministro Bellucci, deve fare la sua parte nel processo di educazione così da vedere nell’ambito virtuale una sede di opportunità e non di qualcosa di estremamente negativo.
Qualcosa potrebbe decisamente cambiare già da quest’anno dato che il web corre ed è sempre più libero. Senza dimenticare che, al di là dell’età, ci possono essere situazioni negative in qualsiasi momento, come le truffe che si stanno realizzando in questo periodo tramite app di dating app.
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