La sostituzione di una caldaia o degli infissi può essere direttamente connessa ad agevolazioni maggiori. Occhio però ai tempi.
Nonostante si fosse più volte parlato di riconversione delle risorse, la politica dei bonus adottata in pandemia è stata mantenuta praticamente in forma integrale anche per il 2023.
Il motivo è abbastanza intuibile. La condizione economica attuale, infatti, non consente voli pindarici verso chissà quali prospettive di ripresa. E, anche se ci sarebbe la necessità di sganciarsi, in qualche modo, dal quadro assistenziale, all’orizzonte non compaiono, per ora, segnali incoraggianti su una ripresa effettiva dei ritmi pre-pandemici. Forse perché la pandemia stessa ci ha cambiato e, magari, i veri effetti sulla nostra resistenza psico-fisica iniziamo a sentirli ora più di prima. Ma di mezzo ci si è messa anche la guerra in Ucraina, troppo vicina, geograficamente e politicamente, per non incidere sull’economia quotidiana. E allora ecco che bonus e agevolazioni varie, un po’ per necessità, un po’ per effettiva convenienza, risultano ancora fondamentali per affrontare spese altrimenti difficilmente sostenibili.
Visti i portafogli meno pieni, ritrovarsi di fronte a un inconveniente come il danneggiamento a un elettrodomestico o alla necessità di sostituire i nostri infissi, perché troppo vecchi, significa iniziare a fare i conti nel momento stesso in cui si constata l’obbligo dell’intervento. Si tratti di caldaie o di infissi, tuttavia, i contribuenti hanno tuttora la possibilità di utilizzare delle importanti agevolazioni le quali, semplificando molto, consentono un risparmio sensibile. In termini di sconto in fattura così come di detrazione fiscale sulle spese sostenute. Un risparmio importante, considerando inoltre che alcuni interventi potrebbero essere inclusi nell’ambito di agevolazioni più ampie, come il Bonus ristrutturazioni.
Considerando l’importanza strategica della caldaia per la temperatura domestica e per l’afflusso di acqua calda, la sostituzione di un impianto danneggiato è un’incombenza non rimandabile. Chiaramente, qualora il rinnovo dell’elettrodomestico fosse dettato dalla semplice necessità di adeguare il tutto con una maggiore efficienza energetica o comunque con un modello più performante, la gestione dei tempi sarebbe più semplice. Qualora la caldaia fosse “semplicemente” rotta, l’agevolazione prevista per la sostituzione diventerebbe improvvisamente affascinante. Anche perché si tratta di un bonus diversificato, che permette l’accesso a vantaggi fiscali in forma di detrazione variabile dal 50% al 110%. Questo significa, naturalmente, la possibilità di accedere a un bonus caldaia non in senso letterale ma attraverso incentivi paralleli.
Al momento, sulla base di quanto previsto dal quadro agevolativo, per la sostituzione di una caldaia sono previste quattro differenti forme di accesso. Ognuna di queste permette di usufruire di un’importante detrazione fiscale sul costo complessivo del lavoro eseguito. Un’agevolazione diversa, quindi, dallo sconto in fattura, applicabile direttamente dalla ditta che esegue la sostituzione dell’elettrodomestico. Tenendo conto dei bonus che permettono l’accesso alla detrazione fiscale, si parla nello specifico di quelli utilizzati per gli interventi strutturali o interni all’abitazione, sempre nell’ambito edilizio.
Ad esempio, una detrazione del 50% è concessa per i lavori di sostituzione di una caldaia con il Bonus ristrutturazioni, mentre un 65% sarà utilizzabile tramite Ecobonus. Possibile inserire la sostituzione anche nell’ambito del Superbonus, che al 2023 (e per tutti gli interventi iniziati a partire da gennaio) concede una detrazione massima del 90%. Più mirato il cosiddetto conto termico, ossia l’incentivo per l’acquisto di caldaie e pompe di calore, con detrazione fino al 65%.
Considerando le disposizioni vigenti in materia di risparmio energetico, la classe energetica del dispositivo installato non dovrà essere inferiore alla A. Questo vale tanto per l’Ecobonus quanto per l’agevolazione più richiesta, ossia il Bonus ristrutturazioni, che concede detrazioni più basse ma sulla base di interventi meno dispendiosi, sui quali un taglio fiscale del 50% significherebbe ammortizzare di molto la spesa sostenuta. Fino al 2024, il bonus permette detrazioni al 50%, con possibile riduzione al 36% a partire dal 2025, sempre su una spesa non eccedente a 96 mila euro, da ripartire in 10 anni.
Per i bonus connessi alla sostituzione degli infissi, si ragiona ancora una volta nell’ambito delle agevolazioni maggiori. Una detrazione specifica su tale intervento non esiste ma i lavori potranno essere inseriti nell’ambito di opere cosiddette trainanti, comprese in un’agevolazione estesa come il Superbonus. In questo senso, bisogna tener conto sia della detrazione ridotta che della possibilità di inserire i lavori in questione in un contesto meno articolato, come quello del Bonus ristrutturazioni. Anche qui, 50% di detrazione fino al 31 dicembre 2024 su un tetto di spesa massimo di 96 mila euro per eseguire lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, oltre che di restauro e risanamento. DI fatto, si andrà a recuperare la metà della spesa in 10 rate annuali di importo costante.
Se l’opzione prescelta fosse l’Ecobonus, l’ottica sarebbe quella dell’efficientamento energetico. Su un tetto massimo di 60 mila euro, si potrà richiedere la cessione del credito o lo sconto diretto in fattura, tenendo presente che la detrazione varrà solo per gli infissi che permetteranno un miglioramento reale della classe energetica dell’edificio. Occhio però alle scadenze: l’Ecobonus, così come il Ristrutturazioni, permette un accesso alla detrazione fino al 31 dicembre 2024. Per il Superbonus, invece, i tempi sono più stretti: entro il 31 marzo 2023, con il 30% dei lavori previsti già eseguito, per le villette unifamiliari. Termine ultimo al 31 dicembre, invece, per i lavori con detrazione prevista del 90%.
Conoscere il numero di conto corrente è importante per gestire tutte le operazioni in entrata…
Novità sulla manovra: nel 2024 cambierà l’assetto e l’assegnazione dei bonus, più spazio alla famiglia…
Chi stabilisce quando un lavoratore può andare in ferie? Tutto quello che c'è da sapere…
Il congedo parentale funzionerà diversamente nel 2024: ecco cosa cambierà l'anno prossimo rispetto alla legge…
È allarme per milioni di italiani a rischio della truffa Postepay. Nessuno deve aprire il…
Negli episodi de La Promessa dal 6 al 10 novembre si svelerà un segreto sconvolgente:…