Gli hacker si muovono nuovamente nel loro campo illegale, questa volta agiscono a nome dell’ente nazionale ma come si svolge la truffa INPS? I dettagli e cosa evitare di fare.
Sono sempre più costanti i tentativi degli hacker della rete e spaventano sempre di più. Di recente, come comunicato dall’ente nazionale, è partita una nuova campagna di phishing con un’email che certifica la truffa INPS.
Sono talmente tanti i tentativi di frode che quasi quotidianamente si verificano che i vari enti stanno portando avanti una campagna di comunicazione in merito. Nonostante tale aspetto, però, i numeri di vittime a tali scenari sono sempre altissimi.
In particolar modo, l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale ha comunicato un nuovo tentativo di truffa che avviene tramite email e in cui c’è una richiesta di un pagamento sospeso di circa 750 euro. In sintesi, l’utente potrebbe ricevere questa cifra da parte dell’ente.
Partiamo con il dire che l’ente è completamente estraneo alla vicenda ed ha deciso di annunciare come comportarsi in presenza della stessa. Identica politica messa in campo di recente dall’Agenzia delle Entrate. In questa email si promette un pagamento da 715 euro ma ovviamente nulla di tutto questo è vero ma si tratta di un tentativo degli hacker per arrivare al solito obiettivo: i dati dell’utente.
Agendo in questo modo, i truffatori accendono l’interesse dell’utente ponendo come esca un pagamento che deve essere accolto e non erogato. Ragion per cui, le persone sono molto più propense a cliccare il link presente nella comunicazione, con il link che non è altro il primo tassello per cadere nella trappola.
Nella comunicazione, si evidenza come l’utente avrebbe le condizioni per recuperare 715 euro ma, purtroppo, dopo vari tentativi non è stata possibile eseguire l’operazione con il bonifico bancario. Per questo motivo, continua l’email, si chiede di cliccare al link e aggiornare le proprie informazioni.
Come spesso accade, al link si viene condotti ad una pagina che sembra quella dell’ente di riferimento ma che, naturalmente, non è. In merito, di recente lo stesso Istituto ha comunicato dei consigli antitruffa utili nella maggior parte dei casi.
Il primo dettaglio che ci fa comprendere di una comunicazione non affidabile è proprio la presenza del link all’interno. In genere, per evitare che frodi simili siano viste come reali, i messaggi ufficiali non contengono mai un link da cliccare e si preferisce consigliare l’utente di fare l’accesso tramite la sua area riservata.
Altro aspetto è la presenza di un file allegato possibile da scaricare. Anche in questo caso, un allegato è possibile solo se è l’utente a farne richiesta, in altro caso quel documento non arriverebbe dall’ente. Quando si mettono in atto queste due condizioni, dunque, la cosa migliore è cestinare e cancellare l’email e fare riferimento ai canali ufficiali, in questo caso, dell’INPS così da verificare se la comunicazione è veritiera oppure fasulla. Questi consigli, quando si parla di phishing, valgono anche se la truffa porta il nome di un altro sistema, come ad esempio una banca.
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