Per molti non è una novità che Gerry Scotti percepisce un vitalizio per la sua breve esperienza come deputato in Parlamento. Ma a quanto ammonta la pensione mensile?
Il conduttore di Canale 5 è uno dei volti più amati e seguiti in tv. Ma, prima di essere lanciato definitivamente sul piccolo schermo, presentando programmi di successo nazional popolare, Scotti ha avuto una breve carriera politica che lo ha portato a sedere tra i banchi parlamentari.
I più giovani probabilmente non lo sanno, ma Gerry Scotti è stato eletto parlamentare dopo essersi candidato alle elezioni politiche del 1987 tra le fila del Partito Socialista a Milano, precisamente tra i rappresentati delle politiche giovanili. Un ruolo che esercitò dal 1987 al 1992. Cinque anni durante i quali è stato protagonista anche di diversi assenteismi.
A parlarne apertamente è stato lui stesso in una intervista rilasciata al Corriere della Sera, riferendo che il partito, in quegli anni, gli abbia lasciato poco spazio d’azione e che si sia sentito “usato” per la sua popolarità, anche se era all’inizio della sua carriera nel mondo dello spettacolo. Un’esperienza che però gli ha permesso di ottenere un vitalizio come parlamentare a ha confessato di vorrebbe rinunciarci.
La presenza quinquennale di Scotti è bastata per dargli la possibilità di ricevere la pensione parlamentare, anche se poi il conduttore non ha più voluto avere a che fare con la politica. Per quel mandato, Gerry ha avuto un vitalizio di 1.400 euro al mese. Il vitalizio da ex parlamentare sarebbe aumentato a 2.300 euro dopo i 65 anni in quanto, come lui stesso aveva manifestato, ha pagato i contributi.
Scotti, però, quei soldi non li ha mai voluti, tanto che ha provato più di una volta a parlare con le istituzioni per rinunciarci. Un desiderio che gli sarebbe stato negato da tre presidenti del consiglio. Una somma che però gli viene ugualmente versata ogni mese e che lui ha deciso di devolvere l’intero vitalizio in beneficenza, a Muschio Selvaggii ha rivelato di voler istituire una borsa di studio da assegnare ogni anno.
Il motivo di questa scelta è dettata dal fatto che Scotti, uno dei conduttori più pagati di Mediaset, non si ritiene di aver svolto del tutto bene il suo ruolo da parlamentare. Ha confessato che, quando lui aveva accettato di candidarsi tra i giovani socialisti, nonostante non fosse iscritto al partito, non poteva mai immaginare di prendere 10mila voti. Ma non ipotizzava nemmeno che non gli dessero un progetto da portare avanti. Un’esperienza politica durante la quale ha ricevuto poco. “Ero disgustato”, ha rivelato il conduttore rivelando di non essere andato più nemmeno alle riunioni di condominio e non votare per circa dieci anni.
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