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Economia

Assegno unico, attenti alle date: ecco entro quando fare l’aggiornamento

Published by
Giovanni Cristiano

Se per alcuni beneficiari, la ricezione dell’assegno unico è automatica. Per altri, si richiede l’aggiornamento di alcuni dati entro le date stabilite. Ecco a quali giorni fare attenzione.

Quando si tratta di misure importanti per noi e la nostra famiglia, le informazioni devono essere sempre dettagliate. Il 2023, per l’assegno unico e universale per i figli a carico ha portato molte novità. Con i beneficiari che nel prossimo mese vedranno l’importo aumentare.

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Il prossimo aumento che si legherà ai beneficiari di questa misura è nato in base all’adeguamento che è stato introdotto dalla manovra messa in atto dall’esecutivo attuale. Un aumento che dovrebbe aiutare contro il problema, sempre più serio, dell’inflazione. Ma bisogna prestare particolare attenzione alle regole dato che la rimodulazione sarà concessa solo con l’aggiornamento dei dati ISEE.

L’inflazione pesa di più soprattutto su una determinata fascia di popolazione. Per molti di loro, però, da marzo 2023 ci sarà la possibilità di percepire l’assegno unico con una cifra sostanziosa. Ma per avere questo aumento, dovremmo fare attenzione all’ISEE. Ecco perché.

Assegno unico, attenti alle scadenza: entro quando muoversi

Per inviare la Dichiarazione sostitutiva unica c’è tempo fino al 28 febbraio 2023. Questa Dichiarazione va inviata all’INPS e serve per ottenere dei dati aggiornati così da permettere all’Istituto di erogare la nuova cifra. In mancanza di tale passaggio a marzo ci sarà l’erogazione della quota minima di 50 euro per ogni figlio.

Le famiglie a cui viene riconosciuto l’assegno senza ISEE sono il 20%. Questo vuol dire che tante famiglie vedono la ricezione dell’importo minimo. A sorprendere, come riporta today, è il fatto che il documento non sia stato presentato per ben 42.899 figli con handicap a cui aspetta sicuramente una cifra più alta.

La stessa scadenza riguarda anche le circa 350.000 famiglie che ricevono sia l’assegno che il reddito di cittadinanza. In questo contesto, l’ISEE si rende fondamentale per entrambi gli aiuti. Aggiornamento richiesto anche per chi, nel 2022, ha visto l’arrivo di un figlio, chi deve variare o inserire lo status di disabilità, chi si è separato, chi ha cambiato IBAN oppure chi ha visto un proprio figlio diventare maggiorenne.

Assegni in aumento nel 2023

L’aggiornamento delle proprie informazioni, dunque, è vitale per ricevere l’assegno con cifra aumentata. Ma il 2023 ha visto, tramite legge di bilancio, una serie di notizie positive in tal senso. Delle modifiche hanno dato il via all’aumento degli importi. Ecco quali sono gli aumenti imposti:

  • Aumento del 50% della maggiorazione forfettaria, per famiglie con almeno 4 figli;
  • Aumento del 50% per le famiglie numerose con almeno tre figli a carico, si limita a figli con età da uno a tre anni. Aumento del 50% anche per ISEE di massimo 40.000 euro;
  • Aumento del 50% che si applica alle cifre che escono fuori dall’ISEE di riferimento, per le famiglie con figli al di sotto dell’anno di vita.

Negli ultimi due casi, la cifra minima di aumento sarà di minimo 75 euro e potrà toccare un massimo di 262,50 euro. La manovra di bilancio comprende anche le famiglie con figli disabili. Per loro ha disposto la corresponsione a regime degli aumenti che sono stati imposti lo scorso anno.

Dunque, per chi percepisce l’assegno unico deve stare attento alle scadenza per non inciampare. Da gennaio, però, ci sono state delle sorprese davvero molto interessanti. Quindi, attenti alle scadenze per non vanificare il tutto.

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