Con l’approvazione della Legge di bilancio 2023 è stata introdotta la possibilità di accedere allo stralcio cartelle fino a 1000 euro.
Entro marzo sarà possibile effettuare il condono delle cartelle, il cui valore non supera 1000 euro. Ci stiamo riferendo ai debiti maturati per il mancato pagamento di multe e sanzioni oppure per debiti verso enti territoriali o privati. In questo secondo caso, lo stralcio delle cartelle sarà solo parziale e opzionale.
Con l’introduzione, in Legge di bilancio 2023, dello stralcio cartelle fino a 1000 euro, si è deciso di escludere dalla sanatoria totale le multe stradali e i tributi locali, come ad esempio l’IMU o le pendenze nei confronti di enti previdenziali privati.
Nel caso di sanzioni stradali e tributi locali si è deciso che la sanatoria riguarderà solo gli interessi, mentre la somma dovuta va comunque pagata per intero.
Mentre nel caso dei debiti verso gli enti privati, si tratta di una sanatoria opzionale. Ciò vuol dire che sarà compito degli stessi enti decidere se accogliere o meno questa possibilità.
Per volontà del nuovo esecutivo, nel 2023 sarà possibile accedere allo stralcio cartelle per un valore fino a 1000 euro.
In base a quanto disposto dalla Legge di bilancio, lo stralcio sarà accessibile fino al 31 marzo 2023. Ciò vuol dire che l’Agente della discussione si occuperà di cancellare automaticamente le somme entro la suddetta data, senza la necessità che il debitore presenti domanda.
In base alla normativa in vigore, affinché le cartelle esattoriali, che rientrano nello stralcio 2023, siano condonate è necessario che queste siano state affidate all’Agente della riscossione nel periodo che va dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2015.
Questa tipologia di debiti viene automaticamente annullata entro il 31 marzo 2023, se l’importo residuo è inferiore a €1000.
È possibile accedere allo stralcio dei debiti se questi sono maturati verso amministrazioni statali, agenzie fiscali o enti pubblici previdenziali. Invece, per i debiti maturati verso enti diversi, come ad esempio Comuni o enti di previdenza privati, lo stralcio avviene in misura parziale.
In tal caso, lo stralcio riguarda solo la quota relativa agli interessi maturati per ritardata iscrizioni al ruolo o per le sanzioni e gli interessi di mora. Dunque, il debitore è comunque tenuto a versare l’importo relativo alla sanzione.
Infine, per le multe stradali la rottamazione fa riferimento solo agli interessi in mora, mentre restano dovute le spese per le procedure esecutive e le notifiche della cartella di pagamento.
Come abbiamo visto, nella rottamazione quater 2023 è inserito anche lo stralcio dei debiti maturati nei confronti di enti diversi da quelli pubblici. È questo è il caso dei debiti maturati nei confronti delle previdenze private.
Per queste tipologie di enti, la disciplina prevede la possibilità di non aderire allo stralcio. Dunque, in questo caso, si parla di stralcio opzionale.
Affinché tali enti possano esercitare il loro diritto di non aderire allo stralcio 2023, è necessario che approvino un provvedimento entro il 31 gennaio 2023.
In base a quanto stabilito dalla disciplina gli enti che non aderiscono devono:
La Legge di bilancio 2023 ha introdotto la possibilità di condonare le cartelle esattoriali fino a €1000. Contestualmente all’approvazione della manovra finanziaria è stata pubblicata la relazione tecnica di accompagnamento che offre chiarimenti sulle modalità di calcolo del condono.
In base a quanto stabilito nella relazione il nuovo stralcio previsto per il 2023 potrebbe interessare anche le cartelle per le quali la precedente rottamazione non ha avuto effetto, perché di valore superiore a mille euro.
Dunque, se una cartella non è stata precedentemente stralciata perché il debito era superiore alla soglia indicata, ma nel frattempo la somma è scesa al di sotto di tale soglia, il debitore avrà la possibilità di sfruttare il nuovo stralcio.
Ad ogni modo, coloro che intendono accedere alla rottamazione quater devono conoscere le regole dei vari debiti.
In sostanza, chi ha maturato debiti verso amministrazioni statali, agenzie fiscali e enti previdenziali avranno la possibilità di annullare il carico pendente se, al 1 gennaio 2023, è inferiore a €1000.
Per chi ha maturato debiti derivanti da multe stradali o altre sanzioni amministrative, il cui debito residuo è inferiore a €1000, è prevista solo l’eliminazione degli interessi. Dunque, in questo caso, il debitore è tenuto comunque a pagare la sanzione originaria e le spese per le procedure esecutive e di notifica della cartella di pagamento.
Infine, per i debiti verso enti diversi dalle amministrazioni statali, agenzie fiscali e enti previdenziali pubblici occorre verificare che tali enti aderiscono allo stralcio. In caso di adesione, il debitore dovrà comunque corrispondere il capitale le spese per le procedure esecutive e quelle di notifica della cartella esattoriale, ma beneficerà dell’annullamento degli interessi per ritardata iscrizioni al ruolo, dell’eliminazione delle sanzioni e degli interessi mora.
A quanto pare la maggior parte delle casse private non ha intenzione di aderire allo stralcio delle cartelle esattoriali fino a €1000, previsto dalla legge di bilancio.
Tuttavia, non tutti gli enti hanno pubblicato la delibera di diniego, per la quale la scadenza è prevista al 31 gennaio.
Ad ogni modo, questo è l’elenco degli enti privati che hanno detto no allo stralcio delle cartelle al di sotto dei €1000:
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