Il Contrassegno disabili europeo (Cude) è valido in tutti i Paesi dell’Unione. Sulla base di alcuni requisiti obbligatori.
Il quadro agevolativo rivolto alle persone con disabilità comprende vari benefici, connessi alla quotidianità o, comunque, allo svolgimento delle mansioni ordinarie.
Nel ventaglio delle possibilità, chiaramente, figura anche lo spostamento in auto in condizioni di vantaggio, quantomeno nell’opportunità di poter posteggiare in spazi appositamente pensati per i disabili. Tale possibilità, evidentemente, necessita di una condizione riconosciuta di invalidità, certificata da apposita documentazione e, soprattutto, segnalata da un contrassegno utile a indicare che, effettivamente, il veicolo è predisposto alle esigenze della persona in tali condizioni. La quale, altrettanto chiaramente, dovranno essere presenti in caso di posteggio. Il contrassegno disabili, infatti, consente alle persone con problemi di deambulazione, così come ai non vedenti, di usufruire di facilitazioni nella circolazione stradale e, soprattutto, nella sosta dei veicoli, persino in zone generalmente vietate al transito delle vetture.
Si tratta, nello specifico, di un certificato unificato di stampo europeo, che permette la fruizione del medesimo servizio in tutti gli Stati membri dell’Unione europea. Si parla, per la precisione, di Cude (Contrassegno unificato di disabili europeo) e, di fatto, figura come una semplificazione per consentire ai titolari di una certificazione relativa a una percentuale di invalidità di beneficiare della stessa indennità in tutti i Paesi europei. È importante, a questo proposito, che il parcheggio in questione sia debitamente indicato da apposito segnale. Si tratta del requisito basilare, in quanto le regole di accesso al contrassegno possono variare a seconda delle normative statali vigenti. Non che queste differiscano poi molto in base ai vari territori: gli iter da seguire saranno pressoché speculari, in quanto finalizzati al medesimo risultato.
Tendenzialmente, è il Comune, o comunque l’ente territoriale gestente i permessi di sosta per disabili, a regolare le pratiche di richiesta del contrassegno. Trattandosi di un beneficio concesso ai disabili, le certificazioni relative al proprio stato saranno fondamentali. Si parla, nello specifico, di un riconoscimento tramite accertamento medico, rilasciato dal proprio medico curante o, in caso, da altri medici abilitati a seguito di accertamenti preposti alla verifica delle condizioni di invalidità. Il contrassegno disabili, in sé, viene rilasciato tramite un atto amministrativo del Comune di residenza, con approvazione del sindaco ai sensi dell’art. 188 del Codice della Strada. Il pass resta di proprietà comunale anche se affidato alla persona fisica indicata, la quale ne beneficerà in termini di detenzione temporanea per una validità complessiva di cinque anni. Al termine del lustro, sarà possibile procedere al rinnovo.
Al fine di definire al meglio il beneficiario del contrassegno, valido esclusivamente nel caso in cui il disabile che ne beneficia è fisicamente presente nel veicolo, saranno necessari ulteriori documenti attestanti l’identità. Si va dal codice fiscale al documento d’identità, da affiancare alle certificazioni relative allo stato di salute. Dopo aver pagato la tassa (qualora richiesta), generalmente non superiore ai 50 euro + Iva, sarà compito dell’ente al quale il contrassegno è stato richiesto comunicare i tempi di rilascio. Va comunque ricordato che, per ottenere il contrassegno, sarà obbligatorio soddisfare tutti i requisiti, previa verifica di quanto necessario presso l’ente abilitato al rilascio.
Tenendo presente che, per quanto di validità europea, le procedure e le validità possono variare da Paese a Paese. Resta regola fissa l’esposizione all’interno del veicolo e, in caso di controllo, l’esibizione dei documenti di riconoscimento (carta d’identità o passaporto) associata al beneficiario del pass. L’esposizione del contrassegno sarà obbligatoria qualora il veicolo sia posteggiato al di fuori dei parcheggi riservati. Ad esempio nelle aree di sosta a pagamento, al fine di ottenere l’esonero dal saldo del posteggio.
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