L’inflazione è un vortice che sta trascinando tutti dentro. Anche le tariffe telefoniche subiranno un importante aumento. Vediamo quando ci sarà il rialzo e quali aziende andranno a modificare le loro offerte.
Anche questo 2023 dovrà fare i conti con il tasso dell’inflazione sempre più alto. Un vero vortice che sta trascinando dentro qualsiasi settore, anche quello delle tariffe telefoniche. Cosa che sta portando le compagnie ad uno scenario mai praticato: quello dei rincari automatici addebitati ai clienti.
Anche il mercato delle tariffe telefoniche è stato interessato dai numeri sempre più alti dell’inflazione. Sono già le due che hanno deciso di percorrere la strada dei rincari automatici. Ci riferiamo a Tim e Wind che nel 2024 procederanno automaticamente ad aumentare le tariffe. Scenario che potrebbe cambiare con le proteste delle varie associazioni.
Questo scenario va insieme a tutti gli altri aumenti che si sono già segnalati e si segnaleranno nel corso di quest’anno. L’inflazione, inoltre, colpisce le fasce più basse. Le stesse che fanno deciso uso di queste tariffe e che alla notizia ufficiale sono rimasti un po’ perplessi. Tim, lo scorso 27 novembre, ha annunciato l’adeguamento dell’offerta, fissa e mobile, in base all’inflazione e all’aumento del coefficiente di maggioranza predeterminato. Con rincari che non andranno oltre il 10%.
Prendendo come punto di riferimento l’IPCA 2023, il primo scatto partirà il primo aprile del 2024. Per i clienti con tariffa da 10 euro al mese, quindi, ci sarebbe un aumento di un euro tenendo conto il 6,5% IPCA e il 3,5% del coefficiente di maggiorazione. L’azienda ha avvisato che entro 2 settimane dalla pubblicazione del valore dell’IPCA annuncerà sul proprio portale il valore percentuale del rialzo. Aumento che verrà anche comunicato per ogni anno di riferimento.
Per quanto riguarda Wind Tre, l’aumento andrà a colpire i nuovi contratti. I nuovi clienti, quindi, ‘accettano’ dal gennaio prossimo un aumento mensile che è stimato alla variazione dell’indice nazionale dei prezzi al consumo FOI. Un valore che è stato rilevato dall’ISTAT lo scorso ottobre. Come riferisce Sky, l’aumento sarà di almeno il 5%.
Come riportato da Il Sole 24 Ore, parrebbe che le associazioni dei consumatori abbiano spedito una lettera, lo scorso 21 gennaio, al governo. Nella lettera ci sarebbe la richiesta di ripensare al processo dei rincari automatici che sono stati annunciati dalle compagnie.
La lettera, prosegue il quotidiano, non è solo diretta alla presidenza del Consiglio, al Ministero delle Imprese e del Made in Italia e sottosegretario all’innovazione ma anche all’Antitrust e Agcom. L’invio sarebbe stato fatto da Adoc, Udicon, Cittadinanza Attica, Adiconsum e Federconsumatori.
Nella comunicazione si chiede sia la cancellazione dei rincari che un intervento generale in tal senso. Questo perché, si specifica, tutto il settore deve trovare un nuovo ambiente con cui poter lavorare e non può essere lasciato al suo destino. Sempre da Il Sole 24 Ore, si apprende che le associazioni hanno consigliato al governo di ragionare su un ‘contributo economico‘ a carico delle imprese Over-the-top. Queste offrono un’attività in rete con relativi servizi e strumenti.
Ma le richieste non sono finite qui dato che insieme a questa struttura troviamo l’abbassamento dell’Iva, rete unica in fibra con l’eliminazione di quella in rame e le aziende Tlc dentro la categoria dei soggetti energivori.
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