Ecco quali sono i casi di esenzione dal Bollo Auto e perché è fondamentale presentare istanza con documentazione al completo.
Non è certo un mistero che il rapporto fra gli italiani e il Bollo Auto non sia esattamente idilliaco. E non solo perché, di norma, nessun contribuente guarda alle tasse con simpatia.
Fra le varie tassazioni imposte sui cittadini, probabilmente solo il Canone Rai gode di una fama peggiore. Di mezzo, infatti, c’è qualcosa che è sì un bene ma, a ben vedere, anche una necessità. Oltre che un costo, anche abbastanza rilevante. L’auto, tuttavia, fa parte del quadro fiscale e, per questo, è sottoposta a tassa. Al netto di qualche possibilità per esserne esentati, alcune delle quali nemmeno troppo note anche a chi, teoricamente, ne avrebbe diritto. Attenzione perché, in questi casi, non è solo la sostanza a fare la differenza ma anche la forma. L’esempio più evidente, oltre che quello più conosciuto, riguarda i proprietari di veicoli che versano in condizioni di disabilità. Costoro, infatti, sono esentati dal pagamento del Bollo Auto, a patto che subentrino determinate e inderogabili condizioni.
Va detto che, per i titolari di Legge 104, l’esenzione dal Bollo Auto non è l’unica agevolazione prevista sul possesso di una vettura. Anche l’eventuale acquisto beneficerà di una forma di sostegno, sotto forma di una detrazione Irpef del 19% sul costo sostenuto per la vettura. O per le possibili modifiche finalizzate al trasporto del disabile. Inoltre, anche l’Iva sarà in forma agevolata (4%) e persino l’imposta di trascrizione sui passaggi di proprietà sarà depennata. Il Bollo, tuttavia, resta al centro delle discussioni: in stato di disabilità, il proprietario di un veicolo può rimuoverlo dalla lista delle tasse da pagare.
Secondo la normativa vigente in materia di agevolazioni per le persone in condizione di disabilità, l’esenzione dal Bollo Auto potrebbe figurare sia nel caso in cui il veicolo fosse intestato alla persona disabile, sia che appartenesse a un familiare del quale egli risulti fiscalmente a carico. Sarà sempre la Regione, organo competente in materia, a regolare la concessione dell’esenzione, nello specifico tramite l’Ufficio tributi, a meno che tali uffici non siano predisposti (nel qual caso sarà l’Agenzia delle Entrate a tenere la competenza). Senza contare che le Regioni stesse potranno estendere l’agevolazione anche ad altre categorie di invalidi, con qualche eccezione legata all’autoveicolo. Ad esempio, non sarà soggetta a esenzione una vettura intestata a soggetti che non siano il disabile o il familiare di cui è a carico.
Sarà inoltre necessario, al fine dell’esenzione, presentare presso l’ufficio competente adeguata documentazione prevista non oltre 90 giorni dalla scadenza del termine entro cui il Bollo Auto andrebbe saldato. Riconosciuta l’esenzione, tuttavia, questa resterà valida anche negli anni a venire, senza necessità (tranne casi eccezionali, come il venir meno delle condizioni di esonero) di presentare nuovamente la documentazione per l’istanza.
Attenzione, perché inoltrare la richiesta senza ricevere adeguata risposta da parte dell’Agenzia delle Entrate, potrebbe comunque giocare a favore del contribuente. Se la domanda fosse infatti corredata da adeguata e comprovante documentazione rilasciata dalla Asl, scatterebbero le circostanze per l’accettazione tramite silenzio-assenso, ai sensi dell’ex art. 20 L. n. 241/1990 e successive modifiche. In questo caso, l’eventuale iscrizione a ruolo della tassa sarà da considerarsi illegittima e, perciò, nulla.
Una cura particolare andrà messa nella compilazione dell’istanza. Qualora la documentazione fosse irregolare o risultasse incompleta, le pratiche di esenzione sarebbero automaticamente sospese. Spetterà quindi al richiedente provvedere all’integrazione, previa richiesta dell’ente competente.
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