L’Agenzia delle Entrate intende trovare, in questo 2023, percorsi bonari, introducendo sanzioni ridotte per chi ha commesso errori di calcolo nelle dichiarazioni dei redditi.
Nell’ambito della Legge di Bilancio 2023, Governo e Fisco tendono, quindi, una mano concreta a quei contribuenti che potrebbero avere commesso omissioni oppure errori di calcolo nella presentazione dell’ultima dichiarazione dei redditi.
Il Governo Meloni, sulla medesima lunghezza d’onda del precedente esecutivo, ha intenzione di dichiarare guerra aperta all’evasione fiscale, ma non intende “fare di tutta un’erba un fascio”, venendo di fatto incontro a quei cittadini che hanno commesso errori materiali di calcolo e che quindi potranno pagare in prima battuta sanzioni ridotte, per rivedere la propria dichiarazione in termini corretti.
Tutto questo emerge da un dettagliato comunicato stampa dell’Agenzia delle Entrate, rivolto a coloro che intendono beneficiare della definizione agevolata degli avvisi bonari. Siamo quindi di fronte a segnalazioni, da parte del Fisco, di irregolarità legate a errori di calcolo, in merito ai quali la collettività può rimediare con una sanzione da versare che è meno pesante rispetto al passato.
Insomma, se il tuo caso è palesemente quello di una dichiarazione dei redditi inferiore a ciò che realmente è stato il tuo reddito, non ti resta che lavorare di concerto con il Fisco “per aggiustare le cose. Nello specifico, l’Agenzia delle Entrate ha emesso la circolare n. 1, che prende in considerazione non solo l’ultima dichiarazione anno 2021, ma anche del 2020 e del 2019.
L’azione, concertata dal Governo e dal Fisco, prende anche in considerazione il triennio forse più difficile che gli italiani hanno attraversato nella storia recente, cominciato con gli effetti devastanti della Pandemia sull’economia nazionale, e proseguiti con inflazione record e crisi energetica che non stanno lasciando scampo a famiglie e imprese di casa nostra.
Il documento dell’Agenzia delle Entrate illustra un quadro di rateizzazioni agevolate con possibilità di attivarle dal 1 gennaio del 2023 e l’estensione da 8 fino a ben 20 rate trimestrali dei debiti emergenti dai controlli risultanti errati.
La buona notizia c’è e come. Una volta riscontrati gli errori, nell’effettuare poi il ricalcolo della dichiarazione, il Fisco applica un piano di sanzioni che passano dal 10 al 3% sulle imposte non versate e su quelle versate in ritardo. La circolare fa sapere pure che le agevolazioni si applicano anche nelle ipotesi di lieve inadempimento previste dall’articolo 15-ter del D.P.R. n. 602/1973. Per esempio quando siamo di fronte a un ritardo non superiore a sette giorni rispetto alle somme dovute o alla prima rata.
I periodi di imposta che rientrano nel piano di sanzioni agevolate del Fisco, a seguito dei controlli automatizzati sulle dichiarazioni, sono relative, come già detto, al triennio 2019-2020-2021.
Naturalmente, la definizione agevolata è cosa ben diversa dalla rottamazione delle cartelle, che è prevista, secondo i bene informati, nel mese di aprile. Questo vuol dire che le imposte sono dovute per intero, con tanto di ricalcolo. Alle cifre base da pagare, si aggiungono, appunto, le sanzioni del 3%.
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