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Economia

Rinnovo Assegno unico 2023, ci sono novità: senza l’ISEE aggiornato si rischia grosso

Published by
Floriana Vitiello

Il rinnovo Assegno unico 2023 avverrà in automatico per tutti coloro che hanno percepito il sussidio nel 2022. Ma occorre rinnovare l’ISEE in tempo.

La Legge di bilancio 2023 ha introdotto una serie di novità che riguardano alcune misure preesistenti. È questo il caso dell’Assegno unico e universale per famiglie con figli a carico.

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Nel corso del 2023, infatti, le famiglie con figli a carico potranno continuare a beneficiare dell’importo dell’Assegno unico. I nuovi percettori dovranno presentare un’apposita domanda, mentre coloro che hanno già ricevuto l’assegno nel corso del 2022 non devono rinnovare la richiesta.

Di fatto, il rinnovo Assegno unico 2023 avviene in automatico, fermo restando che il cittadino deve aggiornare l’indicatore ISEE, in modo tale che questo faccia riferimento alla situazione reddituale e patrimoniale del 2021.

Il mancato rinnovo dell’ISEE può rappresentare un grosso problema, per coloro che percepiscono un importo superiore al minimo.

Entro quando è possibile presentare l’ISEE aggiornato? Cosa succede a chi non presenta l’indicatore in tempo utile?

Rinnovo assegno unico 2023: il rinnovo dell’ISEE

Con l’approvazione della Legge di bilancio sono state introdotte una serie di modifiche, che riguardano l’Assegno unico e universale per famiglie con figli a carico.

Le novità riguardano il valore dell’importo mensile erogato in favore di determinate categorie di famiglie.

In particolare, è previsto un aumento del 50% dell’importo dell’assegno riconosciuto alle famiglie in cui sono presenti almeno quattro figli. In tal caso, la maggiorazione forfettaria sarà pari a 150 euro per nucleo familiare.

Ma è previsto anche un incremento del 50% dell’importo accreditato alle famiglie in cui sono presenti tre o più figli a carico, di età compresa tra 1 e 3 anni. In questo caso, la maggiorazione riguarderà solo l’assegno erogato in favore dei figli che appartengono alla suddetta fascia d’età.

Per intenderci: se in famiglia c’è un/a bambino/a di 2 anni e due minori di età superiore a 3, la maggiorazione riguarderà solo l’assegno percepito per il/la figlio/a di 2 anni.

In tal caso, però, è previsto anche un altro requisito di accesso alla maggiorazione. La disciplina, infatti, ha stabilito che potranno beneficiare di tale incremento solo i nuclei familiari con indicatore ISEE pari o inferiore a 40.000 euro.

Infine, è previsto un aumento del 50% dell’importo dell’assegno, per le famiglie in cui sono presenti bambini fino a un anno d’età.

Tutti questi aumenti, inseriti nella Legge di bilancio, decorreranno a partire dal mese di febbraio 2023.

L’importanza dell’ISEE

Sebbene l’Assegno unico e universale per figli a carico sia rivolto a tutti i nuclei familiari in cui sono presenti figli minori, la disciplina prevede delle fasce di reddito.

In sostanza, l’importo dell’assegno è ricalcolato in base all’indicatore ISEE del nucleo familiare richiedente.

In particolare:

  • Per indicatori fino a 15.000 euro di ISEE è possibile percepire un importo mensile pari a 175 euro, ovvero 2100 euro all’anno.
  • Se l’ISEE è compreso tra 15.000 e 40.000 euro, l’importo si riduce di circa il 6% in base al reddito.
  • Per ISEE superiore a 40.000 euro, l’importo dell’assegno si stabilizza al valore minimo di 50 euro al mese.

Coloro che non presentano l’ISEE o non effettuano il rinnovo del documento percepiranno l’importo più basso, ovvero 50 euro al mese.

Per effettuare il rinnovo del documento, c’è tempo fino al 30 giugno 2023. In questo modo, sarà possibile ottenere anche gli arretrati dei mesi precedenti.

Se, invece, il rinnovo viene fatto in data successiva al 30 giugno 2023, le modifiche dell’importo interesseranno solo gli assegni erogati a partire dal mese di luglio. Dunque, in questo caso, non è previsto il pagamento degli arretrati.

Modifica assegno unico: quando vanno presentate

I nuclei familiari che hanno presentato la domanda di Assegno unico nel 2022, non hanno necessità di rinnovare la domanda. Ma, come abbiamo visto, l’unico rinnovo che occorre fare riguarda l’ISEE.

Tuttavia, può essere necessario comunicare all’INPS eventuali variazioni del nucleo familiare. In questo caso, è necessario effettuare tempestivamente la comunicazione all’istituto previdenziale, anche se le variazioni avvengono nel corso dell’anno.

Per effettuare la procedura, è necessario accedere al portale dell’INPS con le proprie credenziali digitali. Nella sezione dedicata all’Assegno unico sarà possibile modificare la domanda già presentata, introducendo eventuali cambiamenti.

Potrebbe essere necessario modificare la domanda per l’Assegno unico, ad esempio, in caso di nascita di un nuovo figlio o dell’inizio di una nuova gravidanza. Ricordiamo che l’assegno può essere percepito a partire dal settimo mese di gravidanza.

Oppure, altro motivo per il quale potrebbe essere necessario effettuare una modifica della domanda di Assegno unico, riguarda il raggiungimento della maggiore età del figlio.

In ogni caso, ricordiamo che l’Assegno unico può essere percepito fino al diciottesimo anno di età del figlio. Fermo restando, che in determinati casi, è possibile continuare a percepire l’importo fino al compimento dei 21 anni.

Rinnovo Assegno unico 2023: esempi pratici

Per capire come funziona l’Assegno unico e quanto sia importante presentare l’ISEE aggiornato, facciamo degli esempi pratici.

Un nucleo familiare composto da cinque persone (due adulti e tre minori), con indicatore ISEE inferiore a €15.000, percepirà mensilmente 525 euro di assegno unico per tutti e tre i figli.

Tuttavia, se uno dei tre figli ha pochi mesi, quindi meno di un anno, a partire dal 2023, è prevista una maggiorazione del 50%. Dunque, in tal caso, l’importo mensile sarà pari a 612,5 euro. Perché uno dei tre figli, quello con meno di un anno, non percepirà 175 euro, bensì 262,5 euro.

Un nucleo familiare costituito da sei persone (2 genitori e 4 figli) che dimenticano di presentare l’ISEE entro il 30 giugno 2023, riceverà 200 euro complessivi, al mese, di assegno unico.

Ma se quel nucleo familiare avesse un ISEE di 30.000 euro, con tre figli minorenni e un maggiorenne, al di sotto dei 21 anni, si potrebbe percepire 349 al mese (100 euro per ogni minore e 49 per il maggiorenne).

In questo caso, la mancata consegna dell’ISEE o il suo mancato rinnovo comportano una perdita economica di 149 euro al mese.

È per vero che, da quest’anno, le famiglie con almeno 4 figli a carico riceveranno una maggiorazione forfettaria di 150 euro al mese. Quindi, nel nostro, esempio, il mancato rinnovo dell’ISEE determina la perdita di 1 euro al mese.

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