Al via le richieste di rimborso IMU per pagamenti sulle seconde case non dovute. Scopriamo i dettagli dell’operazione.
I coniugi che hanno pagato importi in eccesso devono richiedere la restituzione delle somme.
La sentenza 209 della Corte Costituzionale del 13 ottobre 2022 ha spianato la strada ai coniugi con doppia residenza verso la richiesta del rimborso delle somme pagate in eccesso. Tale sentenza, infatti, ha stabilito l’esenzione dal pagamento dell’imposta per i coniugi con residenze in abitazioni differenti, anche se nello stesso Comune. La limitazione dell’esenzione alla sola prima casa è stata dunque dichiarata illegittima in quanto discriminante per le coppie che hanno deciso di sposarsi o costituire unione civile. La Corte Costituzionale, dunque, ha stabilito il diritto alla doppia esenzione per ogni abitazione principale di persone sposate o parte di unione civile. Naturalmente a condizione che risulti residenza anagrafica del proprietario e sia dimora abituale. Da qui il via alle richieste di rimborso per le somme pagate in eccesso dal 2017. Cosa significa per i Comuni? Grandi falle nei bilanci. Roma, ad esempio, subirà un ammanco di 150 milioni di euro.
Per godere della doppia esenzione dal pagamento IMU sarà necessario dimostrare di risiedere e dimorare nella casa principale indipendentemente dal nucleo familiare. La prova può essere legata, ad esempio, alla presentazione delle bollette delle utenze domestiche oppure alla scelta del medico di famiglia o ancora all’iscrizione scolastica dei figli. Importante, poi, poter presentare la TARI per dimostrare a partire dai rifiuti prodotti la residenza e il domicilio nella casa per cui è prevista l’esenzione dal pagamento dell’IMU.
L’intera documentazione dovrà essere presentata, dunque, nell’istanza di rimborso accanto alle prove degli avvenuti pagamenti dell’importa per la seconda casa. L’amministrazione, poi, procederà con ulteriori controlli anagrafici e verifiche sui consumi prima di accordare la restituzione dei soldi. Il rimborso è legato alle somme corrisposte in più negli ultimi cinque anni ossia dal 2017 ad oggi.
Per richiedere il rimborso IMU, la coppia dovrà presentare domanda al Comune di residenza entro cinque anni dalla data del versamento effettuato oppure dal momento in cui la sentenza ha accordato la doppia esenzione (13 ottobre 2022). Un modello di istanza potrà essere recuperato presso gli sportelli delle associazioni territoriali come ha reso noto Confedilizia. L’istanza potrebbe anche essere respinta. In questo caso l’unico modo per accertare la verità – credendo di aver diritto all’esenzione – è rivolgersi al Giudice tributario.
Ultimi dettagli da conoscere. Il rimborso potrà essere richiesto anche in caso di un contenzione pendente a condizione che il cittadino non abbia ancora pagato la somma richiesta dal Comune mediante avviso di accertamento. Inoltre, non ci sarà rimborso per il contribuente che ha deciso di non pagare ma non ha impugnato l’accertamento entro i previsti sessanta giorni.
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