I gestori dei distributori sono obbligati a esporre il prezzo della benzina tutti i giorni. Se non rispettano la norma rischiano pesanti sanzioni: ecco quali potrebbero essere i provvedimenti.
Il governo ha maturato delle soluzioni per fronteggiare il problema del caro carburane di queste prime settimane del 2023. La benzina e il gasolio sono arrivati a sfiorare i 2 euro al litro un po’ in tutta la penisola, in autostrada addirittura il prezzo è arrivato a costare persino 2,5 euro al litro. Per evitare speculazione sui prezzi, l’esecutivo ha deciso di emanare il decreto carburante rivolto principalmente ai gestori a tutela dei consumatori.
L’esecutivo a guida Giorgia Meloni è fermo sulla sua decisione di non tagliare le accise, nonostante le promesse elettorali che andavano in un’altra direzione. Proprio per questa fermezza dell’esecutivo, il prezzo della benzina è salito a livelli vertiginosi. Per fermare le eventuali speculazioni sui prezzi del carburante dei gestori dei distributori, il governo ha introdotto un provvedimento che riguarda tutti i servizi nella penisola.
Il governo ha deciso di obbligare i benzinai a esporre il prezzo del carburante praticato accanto a quello medio misurato dal ministero delle Imprese. Si tratta di una stretta che la maggioranza ha pensato nel decreto per cercare di contenere i prezzi ed evitare aumenti. Nel caso in cui i gestori non dovessero esporre i prezzi davanti i distributori di servizi sono previste multe salata e persino lo stop attività per qualche tempo.
Un inizio anno turbolento per l’economia degli italiani, visto che il mancato rinnovo del taglio sulle accise ha fatto slittare i prezzi in alto. Il problema del caro carburante è stato frenato da una serie di misure, come quella dell’introduzione dei buoni benzina. Per tutelare i consumatori, il governo ha deciso di emanare un decreto contro la speculazione dei prezzi.
In poche parole, i gestori hanno l’obbligo di esporre i prezzi tutti i giorni e non più a cadenza settimanale. La legge sottolinea che il prezzo deve essere esposto accanto a quello medio statale pubblicato sul sito del ministero delle Imprese e del made in Italia su base regionale. Tutti gli esercenti, compresi quelli in autostrada, dovranno adeguare la cartellonistica entro 15 giorni.
Nel caso in cui i distributori non dovessero comunicare i prezzi e quindi non esporre i prezzi saranno punibili con pesanti sanzioni. Le multe vanno da un minimo di 500 euro a 6.000 euro. Ma le cose potrebbero andare peggio nel caso in cui gli esercenti dovessero essere beccati dalle autorità di controllo e vigilanza per la terza violazione. La terza recidivia prevede la sospensione dell’attività per un periodo che varia da un minimo di 7 giorni a un massimo di 90 giorni. L’attività di controllo sarà della Guardia di Finanza.
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