La pensione anticipata da sei a undici anni è realtà per alcuni lavoratori. Partiamo con l’esplorazione del sistema pensionistico italiano.
I cittadini con invalidità e capacità lavorativa ridotta pari o superiore all’80% maturano con largo anticipo i requisiti di accesso alla pensione.
Il sistema pensionistico prevede varie forme di pensionamento anticipato. Si rivolgono principalmente ad alcune categorie di lavoratori e la platea dei beneficiari risulta, così, ridotta. Prendiamo l’esempio di Opzione Donna nel 2023. È riservata alle lavoratrici che compiono 60 anni (58 anni se con due o più figli e 59 anni con un figlio) e sono caregiver da almeno sei mesi, invalide con più del 74% di disabilità o dipendenti di un’azienda in stato di crisi. L’Ape sociale, invece, si rivolge a caregiver, invalidi sopra il 74%, addetti alle mansioni gravose e disoccupati che hanno compiuto 63 anni. Vogliamo parlare della pensione anticipata ordinaria? Richiede oltre 41 anni di contributi maturati, un limite che pochi lavoratori riescono a raggiungere molto prima dei 67 anni. Insomma, per la maggior parte dei cittadini lasciare il mondo del lavoro parecchi anni prima del raggiungimento della pensione di vecchiaia è impossibile. Il discorso cambia per i lavoratori di invalidità accertata superiore all’80%.
I soggetti con invalidità superiore all’80% possono lasciare il lavoro dai sei agli undici anni prima rispetto alla maturazione dei requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia (67 anni di età e 20 di contribuzione). Il riferimento è alle persone che hanno ridotta capacità lavorativa e che svolgono mansioni idonee alle proprie attitudini. Possono ritirarsi a 61 anni se uomini e 56 se donne. Fino al 2022 il requisito anagrafico era di 60 e 55 anni ma con l’adeguamento alle aspettative di vita nel 2023 le condizioni sono differenti.
Per quanto riguarda il requisito contributivo rimane lo stesso della pensione di vecchiaia ossia 20 anni di contribuzione maturata oppure 15 anni soddisfacendo i requisiti delle tre regole Amato. Esistono, poi, altre condizioni da rispettare. L’invalido dovrà essere iscritto all’Assicurazione Generale Obbligatoria e ai Fondi sostitutivi dell’Ago. Di conseguenza la pensione anticipata riguarda unicamente i dipendenti del settore privato.
La formula di pensionamento anticipato per invalidi sopra l’80% richiedere, poi, che i contributi siano stati maturati al 31 dicembre 1995. Sono esclusi, dunque, i lavoratori che hanno iniziato a lavorare dal 1° gennaio 1995 con i contributi rientranti nel sistema contributivo.
Non solo, per accedere alla pensione il richiedente dovrà sottoporsi ad una ulteriore visita medica presso le commissioni incaricate INPS. Questo perché dovrà essere valutata l’invalidità specifica ossia relativa all’occupazione svolta e non quella generica. Una volta ottenuto il via libera al pensionamento occorrerà attendere una finestra mobile di dodici mesi per ottenere il primo assegno. Ciò significa che si andrà in pensione realmente dopo un anno dalla maturazione dei requisiti.
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