Arriva una riforma governativa in merito agli importi delle pensioni che potrebbero subire delle modifiche a partire dalla prossima estate. Ecco che cosa è previsto e quali sono i cambiamenti che potrebbero esserci.
Uno degli argomenti centrali dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni c’è il sistema pensionistico. Si tratta di un tema che interessa milioni di persone che potranno vedere dei ritocchi all’interno degli assegni mensili a partire dalla prossima bella stagione. Non si tratta di un intervento diretto, ma su ogni reddito. L’obiettivo del governo è quello di rivedere e modificare le aliquote IRPEF. Andiamo a vedere nel dettaglio che cosa c’è in cantiere.
Sono tre mesi che il governo di centrodestra è al lavoro su vari argomenti, suscitando diverse polemiche e discussioni soprattutto in materia economica. Tra i temi più importanti che interessano la collettività c’è senza alcun dubbio quello che riguarda le pensioni. Il sistema, che non ha mai nascosto i grandi difetti, potrebbe essere al centro di diversi cambiamenti nei prossimi mesi. Il primo su tutti riguardano gli importi, come ha spiegato il sottosegretario all’Economia Maurizio Leo.
L’obiettivo è quello di una introduzione della riforma Irpef e la modifica delle aliquote che comporterà una rivalutazione degli importi pensionistici. Una manovra che vedrà vantaggi per alcune categorie, ma anche svantaggi per le altre. Lo scopo principe del governo è arrivare a una flat tax con una sola aliquota. Andiamo a vedere da vicino in che cosa consiste la riforma e come si muoverà l’esecutivo.
L’anno appena entrato ha portato con sé una serie di novità sulle pensioni 2023 per tutti. Tra i cambiamenti c’è la riforma Irpef che modificherà le aliquote che passeranno da quattro a tre. Per alcuni lavoratori ci potrebbe essere un aumento dell’imposta, per altri invece risulterà un risparmio che si andrà a riversare sul cedolino mensile. Una manovra che strizza l’occhio al ceto medio.
Con questa riforma non si toccherà l’importo base della pensione. Ma è bene specificare che sarà comunque un guadagno in quanto l’importo netto sarà più alto rispetto a prima. L’obiettivo è quello di unire la fascia che va da 15.001 a 50.000 euro. E l’aliquota potrebbe essere del 27%, ciò vuol dire che sarà un po’ più alta per coloro che hanno un reddito comprensivo tra i 15.001 e i 28.000 euro. Ma più bassa per chi appartiene alla fascia tra i 28.001 e i 50.000 euro. Le tre fasce sarebbero le seguenti:
Tra coloro che possono beneficiare dalla rivalutazione delle pensioni da parte del governo potranno essere sono coloro che hanno un reddito annuo all’incirca intono ai 40mila euro. Parliamo quindi del ceto medio alto che vedrà un aumento dell’importo con la riforma Irpef. Ciò vuol dire che spetterà loro intorno ai 100 o 120 euro al mese in più.
A perdere da questa manovra sono invece il ceto basso, come ad esempio coloro che hanno un reddito intorno ai 30mila o 20mila euro. Con un sistema a tre aliquote si ritroverà a un taglio di 100 euro. Detto ciò, sarà la classe media che avrà un netto miglioramento se l’esecutivo deciderà di attuare la riforma.
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