La rivalutazione pensioni 2023 è prevista per il mese di febbraio. Il meccanismo dell’aumento riguarderà molte pensioni, ma non tutte.
In base a quanto stabilito dalla legge di bilancio 2023, quest’anno gli over 75, che percepiscono gli assegni minimi, vedranno crescere l’importo, che passerà da 525 a €600 al mese.
Inoltre, a febbraio, sono previste le rivalutazioni delle pensioni che interesseranno una consistente fetta di pensionati italiani. Ci stiamo riferendo al meccanismo della perequazione che serve a rivalutare l’importo delle pensioni in base al reale costo della vita.
Considerando che il 2022 è stato caratterizzato da un tasso di inflazione particolarmente alto, non stupisce scoprire che il 2023 comporterà una rivalutazione di tutto rispetto.
Scopriamo quali sono le pensioni che beneficeranno della rivalutazione.
La rivalutazione generale delle pensioni prevista per il 2023 seguirà il consueto ordine alfabetico. Il meccanismo verrà applicato dal 1 al 4 febbraio e si sostanzierà in un aumento del 7,3% dell’importo percepito.
Fermo restando che per alcune categorie di pensionati, è stato disposto un anticipo della perequazione 2023, a novembre 2022. Ciò vuol dire che queste categorie di ex lavoratori hanno già ricevuto una parte degli adeguamenti, corrispondente al 2%.
Per loro, a partire da febbraio, ci sarà un aumento pari alla differenza e dunque al 5,3%.
Ad ogni modo, l’adeguamento non interesserà tutti i pensionati, ma solo coloro che non hanno importi superiori a quattro volte il trattamento minimo, ovvero 2.101,52 euro. Solo questa categoria di pensionati riceverà l’aumento del 7,3% nella misura piena.
Sono poi previsti dei calcoli per i pensionati che ricevono importi più alti. Di fatto, la Manovra ha deciso che saranno presi in considerazione tre scaglioni complessivi. Uno è quello della misura piena, mentre gli altri due:
La Legge di bilancio 2023 ha introdotto un’importante novità per i pensionati over 75 che ricevono l’assegno minimo. A partire dal nuovo anno, più precisamente dal mese di febbraio, è previsto un aumento dell’assegno che passa da 525 euro a 600 euro.
In realtà, l’importo percepito da questa categoria di pensionati sarà pari a 697 euro per effetto della rivalutazione perequativa.
Per coloro che, invece, non hanno compiuto il settantacinquesimo anno di età, ma percepiscono l’assegno minimo, la pensione non sarà aumentata a 600 euro. Tuttavia, per tutelare questa categoria di cittadini, il governo ha deciso che oltre alla rivalutazione all’inflazione del 7,3%, sarà erogato un aumento del 1,5%. Grazie a questi rimaneggiamenti, di under 75 che percepiscono un assegno minimo assisteranno ad un aumento dell’importo mensile che passerà da 525 a 570 euro.
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