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Lavori usuranti: nel 2023, si va in pensione prima

Published by
Floriana Vitiello

Ci sono importanti novità che riguardano i lavori usuranti. Nel 2023 è possibile andare in pensione prima.

Alcune professioni, per le loro caratteristiche intrinseche, sono tutelate dallo Stato.

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I lavori usuranti, infatti, prevedono una serie di tutele, come l’opportunità di andare in pensione prima. Ma cosa si intende per lavori usuranti? Quali sono le categorie di lavoratori che godono delle suddette tutele? Quali sono le novità 2023?

Lavori usuranti: di cosa si tratta

Alcune professioni richiedono particolari sforzi fisici e sono svolti in contesti lavorativi proibitivi, per questo motivo vengono definite usuranti e godono di specifiche tutele. Rientrano in questa categoria di professioni anche i lavori notturni.

Tra le tutele che lo Stato prevede per i lavori usuranti vi è la possibilità di accedere alla pensione in forma anticipata rispetto agli altri lavoratori. In sostanza, i lavoratori che svolgono mansioni usuranti possono ritirarsi dal lavoro a partire da 61 anni e 7 mesi di età, se hanno effettuato 35 anni di versamenti contributivi.

In base all’ordinamento giuridico italiano rientrano nella categoria dei lavori usuranti:

  • I lavori svolti in galleria, cava o miniera ma più in generale di tutti i lavori svolti sottoterra, in maniera prevalente e continua;
  • Le mansioni svolte nei cassoni ad aria compressa;
  • I lavori svolti dai palombari;
  • I lavori svolti in ambienti in cui vi sono elevate temperature;
  • Coloro che svolgono attività di lavorazione del vetro cavo;
  • Le mansioni svolte in spazi ristretti, con carattere di prevalenza e continuità;
  • Le attività svolte nell’ambito di costruzioni, riparazione e manutenzione navale;
  • I lavori di asportazione dell’amianto, svolti con carattere di prevalenza e continuità.

È, dunque, chiaro che i lavori usuranti sono quelli che espongono ad un elevato rischio il lavoratore. Tale rischio può essere legato all’ambiente, in cui viene svolta l’attività lavorativa, o alle condizioni (es. elevate temperature, sott’acqua o ad altezze elevate).

Il lavoro notturno

Rientrano nella categoria dei lavoratori usuranti anche coloro che svolgono attività lavorativa nelle ore notturne. Nello specifico, l’ordinamento giuridico italiano hai individuato, come lavoro usurante, quello svolto durante il periodo notturno per almeno 6 ore e per un minimo di 78 notti lavorative all’anno.

Ad ogni modo rientrano nella suddetta categoria anche coloro che svolgono attività di lavoro per almeno 3 ore nell’intervallo che va da mezzanotte alle 5 del mattino, per un periodo pari all’intero anno lavorativo.

Anche i lavoratori che prestano servizio presso imprese in cui è presente una catena di montaggio o i conducenti di autoveicoli di capienza non inferiore a 9 posti adibiti al trasporto pubblico collettivo possono godere delle tutele per le professioni usuranti.

Tutele per professioni usuranti

Lo Stato Italiano prevede una serie di tutele nei confronti dei lavoratori che svolgono mansioni usuranti. Tra queste vi è anche la possibilità di accedere al pensionamento anticipato.

Nel 2023, coloro che svolgono lavori usuranti potranno accedere al sistema delle quote, a condizione che abbiano maturato 35 anni di versamenti contributivi e abbiano raggiunto un’età anagrafica di 61 anni e 7 mesi.

Invece, i lavoratori autonomi possono accedere al sistema delle quote maturando un requisito anagrafico di 62 anni e 7 mesi di età con 35 anni di contributi versati.

Per quanto riguarda i lavoratori che svolgono turni notturni è prevista la possibilità di anticipare il ritiro dal lavoro a queste condizioni:

  • Coloro che hanno effettuato dai 72 ai 77 turni di notte in un anno possono accedere alla pensione al raggiungimento di 62 anni e 7 mesi di età e dopo aver versato 35 anni di contributi;
  • Coloro che hanno effettuato dai 64 ai 71 turni di notte durante l’anno devono attendere il raggiungimento di 63 anni e 7 mesi d’età e aver versato almeno 35 anni di contributi.

Per i lavoratori autonomi sono previsti requisiti di accesso alla pensione anticipata leggermente più alti:

  • Per i lavoratori che hanno svolto dai 72 ai 77 turni di notte in un anno c’è la possibilità di andare in pensione a 63 anni e 7 mesi con 35 anni di contributi;
  • Lei lavora motore ha effettuato dai 64 ai 67 turni notturni in un anno può andare in pensione a 64 anni e 7 mesi con 35 anni di contributi.

Il sistema delle quote è attivo fino alla 31 dicembre 2026.

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