È possibile avanzare un provvedimento di sfratto su un inquilino moroso e disabile? La legge mette in chiaro il quesito. Di seguito andiamo a conoscere ciò che dice la norma.
Tutti coloro che hanno una disabilità riconosciuta usufruiscono della Legge 104. Si tratta di un provvedimento in materia di disabilità e che assicura a questa persona e ai loro familiari dei benefici e delle agevolazioni di vario genere. Proprio per questo, in molti non sanno che se un inquilino che ha la 104 è tutelato anche per quanto riguarda lo sfratto oppure si può procedere. Andiamo a fare chiarezza.
La notorietà della legge 104 introdotta nel 1992 è chiara ed evidente a tutti. Nonostante siano passati trent’anni, rappresenta ancora oggi un riferimento legislativo per quanto riguarda la materia di diritti delle persone con disabilità, assistenza e integrazione sociale. Ci sono vari gradi di handicap, alcuni più gravi e altri meno. E così sono anche le agevolazioni che vengono riconosciute.
Tuttavia, tra i dubbi che permangono nella mente di molte persone c’è quello che riguarda lo sfratto a un inquilino disabile. In pratica, si tratta di una azione che consente al locatore di ottenere indietro la disponibilità dell’immobile e la conseguente uscita del conduttore, in pratica della persona morosa, ovvero che non ha pagato il canone pattuito da contratto. Ma che cosa ci dice la legge in merito?
Tutti i cittadini disabili possono richiedere la legge 104 che gli permette di ottenere una tutela e un supporto anche per coloro che vivono con loro. Ci sono, ad esempio, degli sconti sugli interventi chirurgici per chi ha la legge 104. È però una materia molto ampia e tortuosa da spiegare per intero. Tuttavia, in questo articolo andiamo a chiarire se la normativa prevede anche dei benefici o delle regole in merito alla possibilità di sfratto per cittadini con disabilità.
A dir la verità, non c’è una vera legge che vieti lo sfratto a una persona che ha riconosciuta la legge 104. Questo vuol dire che è possibile sfrattare un inquilino con disabilità. Ciò perché tutti gli inquilini, sia che abbiano un handicap o no, devono versare il canone d’affitto pattuito e non sono esenti dall’essere costretti dall’ufficiale giudiziario a lasciare l’immobile.
Tutte le persone che hanno una morosità alle spalle, devono allontanarsi dall’abitazione entro 20 giorni dalla scadenza dell’affitto mensile, come stabilisce la legge. In pratica, se un inquilino disabile riceve una notifica di sfratto potrà risolvere la cosa pagando il canone al proprietario se vuole rimanere nell’abitazione. Questo è possibile anche dopo aver ricevuto la notifica di sfratto dal tribunale.
La persona con legge 104 può chiedere però una proroga di 90 giorni per versare il dovuto e ottenere il termine di grazia dal giudice. Entro questo tempo, l’inquilino disabile ha il tempo per riuscire a trovare i soldi necessari per pagare al proprietario la somma oppure mettersi alla ricerca di una casa dove andare a vivere. Una volta trascorso questo tempo, la conseguenza sarà lo sfratto.
In linea generale, quindi, è possibile sfrattare da casa un inquilino anche se questo presenta una disabilità riconosciuta con legge 104. Esattamente come accade con una persona normodotata. È vero anche, però, che ci sono delle procedure che consentono la sospensione e il rallentamento dello sfratto in essere. In poche parole, si tratta di alcune eccezioni alla regola.
Abbiamo già visto che è possibile ottenere un ritardo da parte del giudice di 90 giorni. Ma questo spetta anche a una persona che non ha la legge 104. L’inquilino disabile può chiedere e ottenere in via d’emergenza una sospensione che deve essere data dal giudice solo se ci siano delle condizioni prestabilite:
Nel caso in cui il giudice decide per la sospensione, lo sfratto verrà sospeso a tempo determinato e rinviato a massimo 18 mesi. Tra l’altro la persona che ha un handicap, può rallentare il processo anche attraverso il diritto di trovare una sistemazione opportuna in base alle proprio condizioni fisiche e di salute. Solo in seguito si può iniziare la procedura di sfratto. Proprio per questo può passare del tempo.
Un altro escamotage per procedere alla sospensione riguarda il diritto della persona disabile di restare all’interno della casa per gravi motivi di salute. Questo perché la persona viene tutelata dalla Costituzione, ma solo in caso in cui le sue condizioni sia molto gravi e soprattutto certificate da un medico competente.
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