Il report pubblicato da Enea conferma il successo Superbonus per un investimento pari a 62 miliardi di euro.
Sebbene i dati riportati dall’Enea confermino il successo del Superbonus, per gli interventi di efficientamento delle unifamiliari e non solo, c’è un dato particolarmente allarmante che riguarda il peso a carico dello Stato.
Attualmente lo Stato italiano si è dovuto far carico di un costo pari a 68,7 miliardi di euro. Si tratta di cifre che confermano il successo della misura, che ha avuto un ritorno di fiamma soprattutto nell’ultimo mese del 2022.
In base ai dati forniti da Enea, proprio a dicembre 2022, sono state messi a segno oltre 11.000 nuove detrazioni, che hanno contribuito ad aumentare l’investimento complessivo di circa 1,3 miliardi di euro.
Il report pubblicato da Enea è perfettamente in linea con le novità apportate all’incentivo, nella Manovra finanziaria del governo Meloni. E testimonia che, nonostante le oltre 22 modifiche apportate alla detrazione fiscale, il meccanismo fiscale che permette di migliorare l’efficienza energetica degli immobili piace agli italiani.
Con l’approvazione della legge di bilancio 2023 è stata prorogata la misura che dà accesso a detrazioni fiscali per i lavori di efficientamento energetico degli immobili.
La proroga prevede una serie di novità, come la riduzione delle percentuali di detrazione fiscale. Di fatto, nel corso del 2023, sarà possibile accedere alla misura per una aliquota del 90%. In particolare l’aliquota è stata ridotta per i lavori effettuati sugli edifici unifamiliari, con effetti sulle spese sostenute nel corso del 2023.
Tuttavia, per questa tipologia di immobili sarà possibile accedere al Superbonus a patto che vengano rispettate determinate condizioni:
Sarà possibile accedere al Superbonus nella misura del 110% per le unità unifamiliari, solo per le spese sostenute entro il 31 marzo 2023 e purché abbiano presentato, al 30 settembre 2022, uno stato di avanzamento dei lavori del 30%.
Per i lavori edilizi effettuati su edifici condominiali sono previste diverse aliquote del:
In sostanza, per i lavori edilizi effettuati su edifici condominiali si assisterà ad una riduzione progressiva dell’aliquota nel triennio 2023-2025.
Il superbonus al 110% spetta fino al 31 dicembre 2025, per i lavori eseguiti accedendo a Ecobonus e Sismabonus, effettuati nei comuni dei territori colpiti da eventi sismici a partire dal 1 aprile 2009.
Infine, potranno beneficiare della detrazione piena le organizzazioni non lucrative di utilità sociale, le organizzazioni di volontariato iscritte nei registri e le associazioni di promozione sociale, iscritte nel registro nazionale regionale e delle province autonome di Trento e di Bolzano.
In base ai dati riportati da Enea attualmente le asseverazioni sono di 359.440, per un investimento complessivo di 46,6 miliardi di euro, ovvero il 74% del totale.
Ad oggi, il maggior numero di detrazioni fiscali per interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica è stato erogato per le villette unifamiliari.
Tuttavia i lavori eseguiti su edifici condominiali, si aggiudicano il primo posto per il valore complessivo degli investimenti che, ad oggi, è pari a 28,79 miliardi di euro. L’investimento medio per questo tipologia di edifici si aggira intorno ai 590.000 euro.
I dati attualmente a nostra disposizione portano a confermare il successo del Superbonus 110%. Sebbene i meccanismi di gestione e i tentativi di frode abbiano generato non pochi problemi nell’erogazione della detrazione fiscale, il dato che preoccupa di più è l’onere a carico dello Stato.
Il report Enea ha evidenziato un costo per lo Stato che, al 31 dicembre 2022, ha raggiunto la cifra record di 68 miliardi di euro. Di questi, 51,2 miliardi di euro rappresentano le detrazioni fiscali per i lavori già conclusi.
Attualmente, l’obiettivo è quello di sbloccare il meccanismo della cessione del credito evitando ulteriori frodi. In questo modo, si riuscirebbe ad alleggerire il peso che gravava sullo Stato.
Tuttavia, dando un’occhiata ai report forniti dalla Guardia di finanza si è riusciti ad individuare il valore, in termini economici, delle frodi messe appunto ai danni del Superbonus. Si parla di 3,6 miliardi di euro, che sono finiti in una sorta di buco nero a causa di un meccanismo di controllo non efficiente.
Sebbene il Decreto Aiuti Quater abbia introdotto novità sul Superbonus che riguardano anche la gestione dei controlli, è altamente probabile che queste non basteranno a sbloccare la situazione.
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