Tra le tante novità relative al reddito di cittadinanza over 60 c’è anche l’obbligo di seguire corsi di formazione.
Il reddito di cittadinanza 2023 ha subito diversi interventi, per effetto della Legge di bilancio. In effetti, i percettori di Rdc hanno temuto che il sussidio alla povertà potesse essere definitivamente cancellato, per volere del governo Meloni.
Sebbene il reddito sia stato rimaneggiato, anche nel 2023, milioni di Italiani riceveranno il sostegno economico, seppur con qualche importante novità.
Il governo ha garantito l’erogazione del reddito ai cittadini disabili e ai nuclei familiari in cui è presente un disabile o un figlio minore. Per tutte le altre categorie di percettori, il beneficio economico sarà erogato solo per 7 mesi e verrà revocato in caso di rifiuto di una sola offerta di lavoro.
Scopriamo quali sono le novità reddito di cittadinanza per i percettori over 60.
La legge di bilancio 2023, la prima firmata dal governo Meloni, ha introdotto una serie di novità che riguardano il reddito di cittadinanza.
Tra queste vi è l’obbligo di formazione per i percettori over 60.
In pratica coloro che percepiscono il sussidio alla povertà e hanno più di 60 anni d’età dovranno prendere parte a corsi di formazione obbligatori. In realtà, lo obbligo è previsto per tutti i percettori in età compresa tra 18 e 65 anni.
Il corso di formazione dovrà avere una durata minima di 6 mesi e avrà lo scopo di formare e riqualificare professionalmente i percettori di Rdc.
Insomma, lo scopo è sempre lo stesso: favorire l’inserimento nel mondo del lavoro, riducendo il numero di soggetti che percepiscono il reddito.
Questa novità è stata riportata anche sul sito ufficiale della Camera dei Deputati, dove sono stati pubblicati tutti i dettagli relativi alla riforma del reddito di cittadinanza.
Nei prossimi 12 mesi, i beneficiari di reddito di cittadinanza dovranno partecipare obbligatoriamente a corsi di formazione e riqualificazione lavorativa. Cosa succede in caso di rifiuto?
Se il percettore di Rdc, in età compresa tra 18 e 65 anni, abile al lavoro, rifiuta di prendere parte al corso formativo previsto dalla riforma perde il diritto al sussidio.
In pratica, coloro che rifiutano di partecipare ai corsi perderanno il reddito.
Dopotutto, anche il rifiuto di un’offerta di lavoro determina lo stesso rischio.
Ad ogni modo, i percettori che prenderanno parte ai corsi dovranno rispettare il numero di assenze massime consentite. Di fatto, tutte queste informazioni saranno verificate dalle regioni, che avranno la possibilità di consultare i dati su assenze e presenze trasmessi all’Anpal.
La riforma della legge di bilancio ha introdotto anche un altro obbligo, ovvero quello scolastico. In questo caso, i percettori interessati devono avere età compresa tra 18 e 29 anni di età.
L’obbligo scolastico prevede che questa fascia della popolazione debba aver completato la scuola dell’obbligo, per poter percepire il reddito. Dunque, in caso di non adempimento del suddetto obbligo il cittadino è tenuto ad iscriversi e frequentare i percorsi di istruzione di primo livello, realizzati dei centri provinciali per l’istruzione degli adulti.
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