Spesso molte casalinghe hanno paura per quanto riguarda il futuro e di non avere la pensione. Non tutte sanno che per loro c’è la possibilità di avere un fondo previdenza: ecco che cosa c’è da sapere.
Il sistema pensionistico in Italia è in continuo movimento e cambiamento, per questo in tanti si chiedono se anche coloro che lavorano in casa possono andare in pensione. La risposta è affermativa, visto che la possibilità è data da un fondo pensionistico. Ma in questo tema è bene sapere che ci sono dei requisiti specifici per fare richiesta, andiamo a vedere di che cosa si tratta.
Nel nostro paese diverse persone sono “inattive”, ovvero coloro che non hanno un contratto professionale e quindi si occupano della casa e della famiglia. Tanti di loro si preoccupano quando l’età avanza e pensano di non poter ottenere una pensione. Ma la bella notizia è il fatto che le casalinghe ed i casalinghi di tutta Italia possono avere una pensione grazie al Fondo pensione casalinghe.
Si tratta di un fondo che è gestito dall’INPS ed è un fondo previdenziale facoltativo che è dedicato alle persone che svolgono delle professioni di cura domestica. In poche parole, le casalinghe possono versare dei contributi così da poter assicurarsi in futuro un assegno mensile per il proprio mantenimento e quello della sua famiglia. Ma andiamo a conoscere i dettagli.
Il fondo di previdenza è parte dell’INPS ed è rivolto alle persone che svolgono quel lavoro di cura per la casa che non è retribuito. Si tratta di una somma la quale può essere raggiunta grazie a determinati requisiti. Ed è un fondo previdenziale facoltativo che è diventato operativo dal 1° gennaio 1997. Si possono iscrivere sia donne che uomini.
La sua caratteristica principale è che la sua adesione è libera del soggetto. Queste persone possono iscriversi al fondo e iniziare a versare i contributi per ottenere la pensione. I contributi sono accreditati su un conto che è assicurativo e separato rispetto all’assicurazione obbligatoria o alle forme che sono sostitutive ad essa, oppure esonerative o esclusive.
È diverso anche da tutti quei fondi di previdenza obbligatori privatizzati. I contributi che sono stati versati non possono essere sommati a quelli accreditati nelle forme di pensione obbligatorie. E quindi non possono essere usati con l’obiettivo di guadagnare di più.
Si possono iscrivere al fondo sia uomini che donne di età compresa tra 16 e 65 anni, come viene previsto per legge. L’iscrizione è subordinata al rispetto di alcuni requisiti che sono particolari, oltre all’età che abbiamo appena indicato. Tra i criteri che la persona che intende iscriversi deve rispettare sono fondamentalmente due.
Il primo è quello di non prestare attività lavorativa autonoma o dipendente, tranne se si ha il contratto part time e quindi l’orario è ridotto. Il secondo è quello di non avere una pensione diretta, quindi non deve avere una pensione dall’INPS. Entrambi devono essere rispettati e soddisfatti.
Il fondo, inoltre, eroga ai propri iscritti due tipologie di trattamenti pensionistici che prevedono delle tempistiche un po’ di verse. Entrambi prevedono il pagamento dei contributi che deve essere effettuato tramite iscrizione al portale pagamenti INPS.
Per iscriversi al Fondo non ci sono costi e non c’è nemmeno l’obbligo di versare i contributi tutti i mesi. Tuttavia, il consiglio è quello di versare sempre i contributi così da assicurarsi l’assegno futuro. Il versamento può essere in qualsiasi momento dell’anno e anche l’importo è libero. Tuttavia, la soglia minima di contribuzione è di 25,82 euro al mese. Per vedersi riconosciuto un anno di contributi, la cifra minima che bisogna versare è pari a 309,84 euro.
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