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Economia

Bollo auto e indennità di accompagnamento: esenzione sì ma non sempre

Published by
Valentina Trogu

I titolari di indennità di accompagnamento possono ottenere l’esenzione dal pagamento del bollo auto. Sempre o solo in alcune circostanze?

Non pagare il bollo auto, un sogno realizzabile per i titolari di Legge 104. Approfondiamo la relazione tra esenzione e indennità di accompagnamento.

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Il bollo auto è un’imposta da corrispondere annualmente dai proprietari di un veicolo. L’indennità di accompagnamento è una prestazione economica erogata ai soggetti invalidi totali o mutilati con riconoscimento dell’impossibilità di deambulare in autonomia senza l’aiuto di un accompagnatore o di svolgere le azioni quotidiane da soli. Qual è il rapporto tra la tassa e l’agevolazione? L’indennità fa parte dei benefici concessi ai titolari di Legge 104. La normativa prevede che quest’ultimi possano approfittare dell’esenzione dal pagamento del bollo auto. La direttiva è valida per tutti i beneficiari di 104? La risposta è no, il trattamento è riservato ad alcune categorie di persone. Scopriamo, dunque, chi a partire dall’indennità di accompagnamento può usufruire dell’esenzione automatica del bollo auto.

Bollo auto e indennità di accompagnamento, il collegamento

La possibilità di non pagare il bollo auto non è connessa alla titolarità dell’indennità di accompagnamento ma alla patologia riconosciuta. Solo alcune specifiche malattie garantiscono l’opportunità di non dover corrispondere la tassa automobilistica. La lista include le patologie che comportano ridotte o impedite capacità motorie permanenti, gravi limitazioni della capacità di deambulazione, pluriamputazioni, disturbi mentali e psichici. Continuiamo con la cecità a condizione che il residuo perimetrico binoculare sia non superiore al 30% e la sordità dalla nascita o prima dell’apprendimento del linguaggio.

L’esenzione riguarda non solo i diretti interessati dalla malattia ma anche i genitori di minori con disabilità intellettiva, i titolari di indennità di accompagnamento e di indennità di frequenza.

I requisiti da rispettare

Per poter ottenere l’esenzione occorrerà rispettare dei requisiti aggiuntivi oltre all’accertamento della patologia. Innanzitutto la macchina dovrà essere intestata alla persona con invalidità o al familiare del soggetto con disabilità che lo ha a carico o viceversa.

Per quanto riguarda il requisito reddituale questo è vigente solamente se a chiedere l’esenzione dal bollo auto è un familiare del disabile. Il limite da rispettare è il reddito lordo pari o inferiore a 2.840,51 euro. Tale soglia non vale se a chiedere l’esenzione è l’invalido stesso.

Altra informazione da conoscere è che si può non pagare il bollo solo per un’auto e solo se il veicolo soddisfa specifici requisiti. Se l’auto ha motore diesel il parametro discriminatorio da non superare è 2.800 cm cubici, se a benzina 2.000 cm cubici. La richiesta, poi, dovrà riguardare esclusivamente mezzi ad uso promiscuo e per trasporto specifico come le motorette e motoveicoli per trasporto promiscuo e specifico.

Domanda di esenzione, come procedere

La richiesta di esenzione potrà essere presentata all’ACI, alle Regioni o all’Agenzia delle Entrate presentando la documentazione necessaria. Il richiedente dovrà consegnare una specifica documentazione a seconda della patologia rilevata. Citiamo la patente di guida speciale, il certificato attestante l’invalidità, la carta di circolazione che riporta i lavori di adattamento all’auto, i documenti che attestano che il disabile è a carico del familiare che chiede l’esenzione.

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