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Economia

Spese sanitarie, non sempre c’è il rimborso: scopri quando sono detraibili

Published by
Valentina Trogu

Le spese sanitarie si possono detrarre al 19% ma solo alle condizioni del Fisco. Scopriamo cosa è fondamentale non dimenticare.

Approfittare delle agevolazioni fiscali rappresenta un’opportunità vantaggiosa per i contribuenti. Perché perdere occasioni di risparmio?

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Le spese sanitarie possono essere portate in detrazione al pari di altre numerose spese (veterinarie, funebri, scolastiche, immobiliari…). Significa che il contribuente vedrà applicarsi una diminuzione dell’imposta per alcune spese effettuate dal contribuente stesso o dai suoi familiari a carico. Il calcolo prevede l’applicazione di una precisa percentuale sull’importo corrisposto da detrarre, poi, all’ammontare dovuto dal contribuente. La riduzione è del 19% ed è molto utile per le famiglie italiane. Da sottolineare come la detrazione competa a chi effettua la spesa e dovrà essere utilizzata per l’anno di competenza di riferimento. Ad esempio, nel modello 730 del 2023 occorrerà inserire le spese effettuate nel 2022. Un’altra importante indicazione riguarda la modalità di pagamento. In tanti casi è necessario corrispondere la somma da detrarre con mezzi tracciabili, anche se si tratta di importi minimi.

Spese sanitarie, cosa sapere sulla detrazione

Per poter beneficiare della detrazione del 19% occorrerà pagare le spese sanitarie con mezzi di pagamento tracciabili. Tale indicazione è fondamentale in un’ottica anti evasione e anti riciclaggio di denaro. Il Fisco, dunque, dovrà avere tutti gli strumenti per poter monitorare le transizioni di denaro e appurare che non si tratti di operazioni illecite.

La normativa di riferimento è l’articolo 1 comma 679 della Legge di Bilancio 2020. Qui si specifica che a partire dal 1° gennaio 2020 la detrazione del 19% scatterà solamente per le spese pagate tramite bonifico bancario o postale oppure con altri metodi di pagamento (bancomat, carte di credito o debito, assegni) che non comprendono l’uso di contanti. Tutto ciò vale per diverse tipologie di spese per tutti i soggetti assoggettati a IRPEF.

Non solo, sarà necessario conservare ogni scontrino e fattura che riporti l’evento di pagamento. Senza prova cartacea di tracciabilità la detrazione non potrà essere presa in considerazione. Non basta avere la ricevuta, ad esempio, del pagamento di una seduta di pulizia dei denti. Occorrerà avere anche lo scontrino del Bancomat qualora si fosse scelto questo metodo di pagamento.

Un’ultima precisazione

La normativa permette di pagare in contanti solamente le spese relative a farmaci e dispositivi medici, prestazioni sanitarie eseguite presso strutture pubbliche o private  convenzionate con il Sistema Sanitario Nazionale. In generale in tutte le strutture in cui è ammesso il pagamento del ticket. Questo perché il Fisco avrà tutte le informazioni necessarie per risalire alla transizione anche senza mezzi tracciabili. L’importante è avere con sé il codice fiscale.

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